Approda in aula la riforma del Senato

È stato prorogato alle 20 di stasera il dibattito generale al Senato sui disegni di legge riguardanti la revisione della seconda parte della Costituzione, la famosa riforma del Senato.

La presenza di ben 124 senatori iscritti a parlare (con un limite di tempo massimo di venti minuti per ciascun intervento) e il clima di incertezza con cui il testo arriva all’esame difficilmente permetteranno di chiudere entro venerdì come aveva chiesto il Governo: Calderoli ha già previsto che, con la presentazione di 1500 emendamenti, come minimo si arriverà al voto finale solo a metà della prossima settimana.

I due relatori Finocchiaro e Calderoli, sottolineando l’importanza e il peso della riforma del Senato, hanno comunicato che il testo che arriva all’esame dell’aula di Palazzo Madama è molto diverso da quello proposto inizialmente dal Governo.

Intanto sono state respinte le questioni pregiudiziali sollevate da Sinistra Ecologia e Libertà e dal Movimento 5 Stelle che, pur confermando che non ci saranno manifestaazioni durante il periodo dei lavori, afferma la sua volontà di difendere la Costituzione e si prepara a depositare centinaia di emendamenti.

Anche la Lega, che comunque conferma il suo voto favorevole tramite le parole del suo segretario Salvini, mostra qualche preoccupazione per via della troppa fretta e  ribadisce che l’appoggio è legato al rispetto delle garanzie che erano state date dal Governo, quindi non c’è nulla di scontato.

All’interno di Forza Italia si lavora per cercare di compattare il gruppo: pur non essendo la riforma desiderata dagli Azzurri, la deputata Centemero dice che F.I. continuerà a percorrere la strada intrapresa e darà il suo appoggio.