Ad Alcamo (Trapani), un bambino muore avvelenato dopo aver fatto uso di medicine; in un primo momento si è pensato ad un incidente domestico, oggi prende forma l’ipotesi dell’ennesima strage familiare per cui è stata arrestata la madre del piccolo.
Ieri un bambino di 5 anni, di cui non si conosce ancora il nome, è stato trovato privo di vita sul suo lettino. La prima persona a rendersene conto sarebbe stata la madre, una donna messicana di 33 anni la cui identità non è stata diffusa tra i media.
La donna avrebbe chiamato i soccorsi che hanno constatato la morte del bambino. Come da prassi, il caso è stato segnalato alle forze dell’ordine. Giunti sul luogo, gli inquirenti hanno ascoltato la versione fornita dalla madre.
Il bambino avrebbe assunto, di sua spontanea volontà, gli psicofarmaci della mamma e sarebbe andato in overdose. In un primo momento si è quindi pensato all’incidente. Dopo un più attento sopralluogo però i carabinieri hanno intuito che le cose sono andate diversamente.
Così stamattina la madre del bambino è stata ufficialmente arrestata. La donna, in preda ad una forte depressione per cui era in cura da uno psichiatra, avrebbe avvelenato il figlio. Ciò si evince innanzitutto dall’esame del flaconcino contenente le pillole incriminate.
La boccetta, dotata di dispositivo di sicurezza, risultava molto complicata da aprire, soprattutto per un bambino. Inoltre nel corso dell’interrogatorio, la donna avrebbe dato parecchie versioni dell’incidente, tutte tra loro contrastanti.
Indizio principale resta comunque un bigliettino ritrovato nella casa in cui vivevano madre e figlio. Qui la donna, in preda ad una crisi, avrebbe scritto che presto lei ed il suo bambino sarebbero morti e avrebbe chiesto ai carabinieri di non eseguire nessuna autopsia sui loro corpi.