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Omicidio pensionato di Udine: no carcere alle assassine di Mirko Sacher

Omicidio pensionato di Udine: no carcere alle assassine di Mirko Sacher

Le due assassine di Mirko Sacher, il pensionato di Udine morto nell’aprile del 2013, restano impunite; l’omicidio commesso, infatti, non verrà sanzionato con il carcere, ma soltanto con il servizio civile obbligatorio. E’ questo l’opinabile epilogo della triste vicenda friulana.

Nell’aprile del 2013 due ragazzine di appena sedici anni si costituirono alla polizia di Pordenone. Queste ammisero di aver ucciso Mirko Sacher, un pensionato residente a Udine. L’uomo, amico di famiglia di una delle due assassine, avrebbe tentato di violentare le ragazze.

Ne sarebbe scaturito un tentativo di legittima difesa che, degenerato, avrebbe portato alla morte di Sacher. Entrambe le ragazze hanno messo fine alla vita del loro aggressore. Per le adolescenti, anche in funzione del riconoscimento della legittima difesa, è stata disposta la sospensione del processo.

Lo stesso dovrebbe riaprirsi in ottobre. Fino a quella data le ragazze saranno tenute a prestare servizio civile obbligatorio. Qualora l’esito della loro pena dovesse essere positivo, il processo per l’omicidio di Mirko Sacher verrebbe definitivamente archiviato.

Se invece le ragazze non riuscissero ad assolvere ai loro doveri, potrebbero scontare anche 7 anni di carcere. Ciò perché entrambe sono state ritenute perfettamente in grado di intendere e di volere durante l’omicidio di Mirko Sacher. La pena, oltretutto, sarebbe commisurata alla loro giovane età.

Le due ragazze, a lettura di sentenza ultimata, hanno accolto positivamente la pena prestabilita e hanno mostrato l’intenzione di adeguare il loro comportamento alle disposizioni dei giudici. Entrambe quindi sono tornate alla comunità fuori dal Friuli in cui hanno trovato accoglienza in questi ultimi mesi.

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