UsignoloNews Ultime news dall'Italia e dal Mondo
La città di Genova continua a restare paralizzata dal maltempo, poiché all’alba si è verificato un nuovo e violento nubifragio. Per questo motivo i funerali delle vittime sono stati rinviati e probabilmente si svolgeranno domani mattina. Le stazioni ferroviarie di Sturla e Brignole che ieri erano state chiuse per motivi di sicurezza, oggi sono tornate a funzionare regolarmente.
Nonostante ciò, la gente è stata inviata a non uscire e soprattutto a non spostarsi con l’auto. Le chiamate ai Vigili del Fuoco sono state tante a causa di nuovi allagamenti, specie in alcuni sottopassi, ma nessuna richiesta è stata inoltrata per persone in difficoltà. Si continua a scavare nel fango per cercare di liberare le strade dai detriti che, in alcuni tratti, ne ostacolano la circolazione.
Il maltempo di questa mattina era stato annunciato e puntuale è arrivato ad aggravare la situazione già piuttosto grave. Secondo i metereologi, la perturbazione si sta spostando verso Ponente e si spera con minore intensità, ma l’allerta resta comunque a livello 2. L’assessore alla Protezione Civile, Francesco Scidone, ha spiegato che al momento la situazione dei torrenti non è di esondazione ma è comunque critica, preoccupa soprattutto il Fereggiano, molto ingrossato, e una frana che si sta spostando verso l’alveo. Gli abitanti di Vernazza per il momento non possono ancor far ritorno nelle loro case mentre oggi sono rientrati gli abitanti di Monterosso e Brugnato.
Per ora la stima considera necessari 113 milioni di euro per le urgenze e i danni vari e 400 milioni per le grandi opere infrastrutturali. I parlamentari liguri si sono uniti affinchè il Governo sostenga l’emergenza di Genova e i primi riscontri positivi si sono avuti dal Ministro Matteoli. Dal Consiglio Regionale della Lombardia arriverà un aiuto alle popolazioni liguri per iniziare i primi interventi necessari. Al momento la situazione sembra essere sotto controllo e si continua a lavorare per far sì che entro domani possano ritornare tutti nelle proprie case.
