Il lento e continuo scioglimento dei ghiacci in Antartide sta alterando sensibilmente tutto il nostro ecosistema; a farne le spese, in tempi relativamente brevi, potrebbe essere il pinguino imperatore, animale tipico del luogo oggi a rischio di estinzione.
La notizia arriva da un gruppo di studio internazionale facente riferimento alla coordinazione del Woods Hole Oceanographic Institution del Massachussets. L’esito delle ricerche è poi stato divulgato a mezzo stampa sulla rivista scientifica Natura Climate Change.
Lo scenario previsto dagli scienziati è a dir poco agghiacciante; si pensa che, entro il 2100, il 75% delle colonie attualmente presenti verrà minacciata da una diversa dislocazione dei ghiacci. In quel caso tutti gli esemplari di pinguino imperatore saranno costretti a riadattarsi all’ambiente.
Il problema principale sarebbe quello del cibo; lo scioglimento e la maggiore frammentazione dei ghiacci renderebbero difficile per gli esemplari adulti di pinguino imperatore la pesca e oltremodo complicato nutrire i cuccioli. Ogni animale dovrebbe far di continuo la spola tra le acque, meno pescose, e i nidi sempre più lontani.
Ciò lo esporrebbe a rischi maggiori e minerebbe la sicurezza e la possibilità di sopravvivenza dei più piccoli. Il restante 25% della specie si sarà invece estinto. Le cause sarebbero ancora da ricercare nelle modifiche all’habitat naturale del pinguino imperatore.
A condizioni inalterate, ammesso anche che le colonie di pinguino imperatore dovessero andare incontro ad un’impennata delle nascite, la situazione non cambierebbe comunque e inizierebbe a palesarsi in tutta la sua gravità già a partire dal 2080. Purtroppo quindi, senza un intervento mirato in tal senso, il pinguino imperatore presto si estinguerà.