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Papa Francesco: tortura è un peccato mortale

Papa Francesco: tortura è un peccato mortale

Papa Francesco attira sempre più fedeli ogni domenica alla consueta preghiera dell’Angelus in piazza San Pietro.

Il pontefice, da poco rientrato dal viaggio in Calabria dove ha letteralmente scomunicato i membri della ‘Ndrangheta considerati “adoratori del male, ha iniziato il suo discorso alle 12 affacciandosi dal Palazzo apostolico. Il Papa ha ribadito che Gesù ci ha insegnato che il suo sacrificio è servito per dare sostegno e coraggio di inseguire l’amore a tutti coloro che credono in lui.

Il santo padre ha voluto mettere l’accento che la comunione con Dio tramite la la messa domenicale deve farci diventare “pane spezzato per gli altri, come il Maestro ha spezzato il pane che è la sua carne (cit)”. Il Santo Padre ha lanciato così un monito ed una condanna esplicita a tutti gli appartenenti alle organizzazioni criminali, che opprimono la società invitandoli ad abbracciare l’amore di Dio e della Chiesa di Roma.

Papa Francesco ha più volte invocato la fratellanza tra gli uomini di buona volontà, il coraggio della testimonianza della cristianità, la carità, la capacità di infondere la speranza agli sfiduciati e di accogliere gli esclusi e gli emarginati. Con queste parole il Pontefice ha voluto esortare i mafiosi a cambiare vita ed abbracciare i valori cristiani per salvare le loro anime perdute.

Il pontefice ha terminato la sua riflessione ribadendo più volte che “l’amore di Dio è senza misura (cit)” e che non coincide a quello umano che è certamente più limitato. Il Papa, prima della fine dell’Angelus, ha ricordato a tutti che giovedì verrà celebrata la giornata mondiale promossa dall’Onu per le vittime della tortura, una pratica considerata un peccato mortale davanti a Dio.

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