Annamaria Franzoni, la mamma di Cogne accusata di aver ucciso brutalmente uno dei suoi figli, è stata sottoposta ad una nuova perizia psichiatrica che, stavolta, ha dato esito favorevole al processo di risocializzazione. La notizia è stata accolta con soddisfazione e gioia dai familiari.
A disporre la perizia psichiatrica, l’ennesima dalla morte del piccolo Samuele, è stato stavolta il Tribunale di Sorveglianza di Bologna. Scopo principale dell’esame a carico della Franzoni sarebbe stato, dato che Annamaria ha anche altri figli, quello di valutare i rischi di reiterazione del reato.
L’eventuale pericolosità sociale della Franzoni, almeno secondo il parere degli esperti, potrebbe essere tenuta a freno grazie all’obbligo costante di dedicarsi ad attività di pubblica utilità come i servizi sociali. La perizia ha poi indicato quali tra queste possano essere più adatte alla donna.
Responsabile della perizia psichiatrica subita da Annamaria è il prof. Augusto Balloni. Lo stesso sarà chiamato nei prossimi giorni a discutere la situazione psichica della Franzoni davanti ai giudici del Tribunale di Sorveglianza di Bologna. Balloni inoltre dovrà monitorare di continuo i progressi della paziente e avviare un percorso di risocializzazione.
Qualora il tribunale approvasse l’esito dell’ultima perizia psichiatrica eseguita sulla Franzoni, la donna, precedentemente condannata a scontare in carcere 16 anni di reclusione, potrebbe invece commutare la sua pena in un periodo di detenzione altrettanto lungo, ma da trascorrere comunque agli arresti domiciliari.
Ciò le consentirebbe di educare e sostenere moralmente il figlio più piccolo. Ancora oggi, a distanza di dodici anni dalla scomparsa del piccolo Samuele, Annamaria Franzoni rimane un personaggio ambiguo che divide l’opinione pubblica. Il sindaco di Cogne ha in ogni caso avvertito che la sua presenza in città non sarebbe bene accetta.