I fiumi ed i principali laghi europei sono stati oggetto di analisi che hanno riscontrato un livello elevato di inquinamento, dovuto alla grande presenza di pesticidi.
Tale concentrazione di sostanze chimiche ha pesanti ripercussioni sull’ecosistema delle acque. Le stime provano che il 14% dei fiumi e laghi analizzati presentano altissime concentrazioni di pesticidi che stanno avvelenando gli organismi che li popolano.
Pesci e rane sono quindi minacciati dall’uomo che si ostina a riversare nelle acque tonnellate di sostanze chimiche utilizzate in agricoltura. I risultati sono l’esito di un’indagine che ha compreso 4mila siti per opera del Centro per la ricerca ambientale Helmholtz e pubblicati su Pnas.
I danni all’ambiente causati dalle sostanze chimiche organiche, come pesticidi e prodotti chimici industriali in generale, sono noti a tutti, ma gli studi realizzati fino a questo momento non avevano preso in considerazione le conseguenze su grandi scale, prestando attenzione solo ai singoli ecosistemi come boschi o fiumi.
Per avere un quadro più preciso è stato necessario da parte dei ricercatori di analizzare la qualità delle acque di oltre 4mila siti, comprendendo molti organismi differenti, come pesci, invertebrati e alghe. Gli esperti hanno stimato che ben 223 di questi siti sono pesantemente inquinati da pesticidi e idrocarburi.
Lo studio asserisce inoltre che la maggior parte delle analisi ambientali svolte fino ad oggi non erano indicative della reale situazione dei fumi e laghi del Vecchio Continente. La palla passa ora ai Governi e all’Ue che sta prendendo visione della ricerca effettuata recentemente e per la quale occorre dare una risposta concreta, la fine di preservare gli ecosistemi.