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La Pianura Padana può tirare un sospiro di sollievo a pieni polmoni. Stando alle ultime analisi, le percentuali di pm10 sono un sensibile ribasso, in particolare a Forlì e Modena.
La qualità dell’aria è quindi migliorata nella Pianura Padana. Le diminuzioni di polveri sottili si attestano intorno all’ 1/4%. I dati sono stati ricavati da uno studio portato avanti da Alessandro Bigi e Grazia Ghermandi dell’Università di Modena e Reggio Emilia, pubblicato sulla rivista scientifica Atmospheric Chemistry and Physics.
Ghermandi, docente di Ingegneria sanitaria ambientale e promotrice dello studio, precisa che i limiti delle concentrazioni atmosferiche di pm10 imposti dalla Ue e adottati in Italia con la relativa normativa, testimoniano la realtà dei comuni della Pianura Padana, una regione densamente popolata, che presenta condizioni meteoclimatiche e orografiche non favorevoli per la qualità dell’aria. Lo studio ha interessato una vasta area che va dalla provincia di Torino alla provincia di Padova, e da Asti a Rimini. In tale area sono stati analizzati i dati registrati da 41 stazioni di misurazione dell’Arpa installati sul territorio, tra l’Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto.
La riduzione del’inquinamento dell’aria della Pianura Padana è dovuto anche ai miglioramenti tecnologici che sono stati adottati in questa macro regione. Alessandro Bigi ha infatti aggiunto che è aumentata l’attenzione sulle polveri sottili negli ultimi anni, una sensibilità che ha determinato di conseguenza nonostante una notevole diminuzione (anche del 40% in dieci anni) delle concentrazioni delle polveri sottili.
La nuova legislazione in materia di protezione ambientale è più restrittiva ed ha permesso di portare avanti progetti con i quali è stato possibili diffondere anche una nuova cultura in materia. La popolazione e l’opinione pubblica in generale sono diventati più sensibili a questo problema ed hanno reagito adottando modelli e stili di vita più conformai e meno inquinanti.
