Apple indagata da Commissione Europea

La commissione per la concorrenza che si trova a Bruxelles ha imposto una indagine del tutto ufficiale sulla questione fisco di Apple in Irlanda: la nota società di Cupertino è accusata di concorrenza sleale.

Nelle ultime ore non c’era ancora questa venatura di ufficialità, e pertanto lo stesso primo ministro irlandese, Enda Kenny, aveva rinunciato a commentare la situazione: eppure questo si aspettava, perché la nota società di Cupertino, alla stessa stregua di tutte le altre web company, utilizza una celebre combinazione di sede fiscale in modo da decrementare di netto le tasse da pagare. Questa mossa infatti permette di versare una somma diverse migliaia di volte inferiore al fatturato.

Molti utenti si domandano come mai viene accusata proprio la Apple dalla commissione europea se sono numerose le aziende americane sfruttano il double-irish, cioè la tecnica di cui si citava prima: e la risposta risiede nelle parole del senatore americano Carl Levin, secondo cui la Apple è il santo Graal dell’evasione fiscale.

Si tratta delle dichiarazioni pesanti, eppure è necessario ricordare che negli Stati Uniti il dibattito circa l’imposizione fiscale è più futuristico rispetto a quello che coivolge l’Europa, dal momento che nel nuovo continente la Apple ha già da tempo raggiunto un accordo per il rientro dei capitali dall’estero.

Per l’Europa è un altro paio di maniche, dato che non si è ancora riusciti a trovare una soluzione che vada bene a tutti: infatti, si ricorda che ogni stato membro cerca quello che è più vantaggioso per loro, e cioè quindi il revanscismo francese, l’autarchia all’italiana e tanto altro. Proprio per questo la Commissione Europea si è decisa ad intervenire una volta per tutte.