Inchiesta Mose va avanti e ogni giorno vengono alla luce nuovi e sconcertanti dettagli. L’ex sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, continua a respingere l’accusa di aver preso denaro dal Consorzio e dalle casse dell’ex presidente Mazzacurati.
Nel corso delle indagine è emerso che anche la Curia di Venezia è coinvolta nello scandalo. Sono infatti spuntati fuori due versamenti a favore di un convento e della Curia veneziana per agevolare la vittoria alle amministrative di Orsoni, che in quell’occasione aveva come avversario Renato Brunetta.
La Curia veneziana avrebbe incassato il denaro per garantire voti ad Orsoni, poiché Brunetta aveva molte chance di vincere alle elezioni del 30 marzo 2010. Si parla di quattrocentocinquantamila euro versati alla Curia veneziana ed altrettanti messi a disposizione per sostenere economicamente il convento San Francesco di San Giovanni Valdarno, in provincia di Arezzo, dove vivono le suore clarisse del Cuore immacolato di Maria.
I magistrati stanno ancora indagando e mano a mano che scavano nelle innumerevoli carte, spuntano quotidianamente novità e ulteriori dettagli relativi allo scandalo Mose. Il coinvolgimento della Curia veneziana arriva in un momento particolare per la Chiesa di Roma, che proprio in queste ultime settimane ha visto Papa Francesco lanciare appelli ai sacerdoti, Vescovi e Cardinali sulla necessità di occuparsi delle fede e non del denaro.
Lo scandalo Mose avrà pesanti conseguenze non solo per la città di Venezia e lo Stato italiano, ma anche per la politica che sta facendo enorme fatica a riconquistare la fiducia dei cittadini. In questi giorni il Premier Renzi sta tuonando contro i politici corrotti, ma occorre introdurre nuove regole e soprattutto far rispettare quelle già esistenti.