Finalmente un’ondata di sincerità quella dell’ammissione delle proprie colpe da parte dell’ex ministro Elsa Fornero sul tema del pensionamento dei Quota 96. “La riforma fu fatta sotto la pressione di una crisi finanziaria rispetto alla quale bisognava agire in fretta e con determinazione”, esordisce così la lettera di risposta della Fornero, ad un’insegnante che le aveva scritto una lettera di spiegazioni circa il sistema pensionistico ingiusto previsto per i Quota 96 della scuola.
“Nessuna riforma nasce perfetta, continua la Fornero nella lettera, nemmeno quelle preparate per tempi. Non è stata crudeltà voluta ma un aspetto che non mi era stato fatto presente. Mi assumo le mie responsabilità naturalmente, prosegue l’ex ministro del Lavoro, ma non posso tacere sul cinismo della politica che di responsabilità non se ne assume mai”.
La previdenza è un campo minato si sa, ed anche Cesare Damiano combatte da tempo per cambiare questo l’organizzazione di questo settore importantissimo per gli italiani. Due sono le categorie che attendono con urgenza modifiche e aggiornamenti sul sistema previdenziale: i Quota 96 della scuola e gli esodati.
Damiano afferma che il problema Quota 96 non è più rinviabile e deve essere trattato con urgenza, proprio perché questa situazione ha causato a 4 mila lavoratori nella scuola un grande problema, quello di non poter andare in pensione.
Intanto la scadenza prevista per il prossimo 15 giugno di trovare una soluzione è ormai vicina. Il 15 giugno era stata definita come data ultima per reperire le risorse finanziarie necessarie per poter dare finalmente la tanto attesa notizia di andare in pensione per quasi 4 mila esodati della scuola.