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Venezia si è svegliata con una brutta notizia. Il sindaco della meravigliosa città veneta, Giorgio Orsoni, è stato arrestato a seguito dell’inchiesta che lo vede sospettato di corruzione, concussione e riciclaggio relativo agli appalti per il Mose.
Anche l‘assessore regionale Renato Chisso e altre 33 persone sono state arrestate, per un totale di circa 100 indagati. Altri nomi eccellenti coinvolti nell’inchiesta sono quelli del senatore Giancarlo Galan, il consigliere regionale del Pd Giampiero Marchese, gli imprenditori Franco Morbiolo e Roberto Meneguzzo, nonché il generale in pensione Emilio Spaziante.
La Procura della Repubblica ha inoltrato la richiesta di arresto per l’ex governatore veneto e ministro, oggi senatore, Giancarlo Galan, il cui placet può provenire solo dall’apposita Commissione di Palazzo Madama. Galan è stato Governatore del Veneto dal 1995 al 2010, per poi essere nominato ministro alle Politiche agricole ed in seguito dei Beni culturali, durante l’ultimo Governo Berlusconi.
Le indagini vengono condotte dai pm Stefano Ancillotto, Stefano Buccini e Paola Tonino, i quali hanno scoperto che l’ex manager della Mantovani Giorgio Baita, insieme al suo socio Nicolò Buson, aveva fatto sparire all’estero fondi neri, grazie anche all’aiuto di Claudia Minutillo, imprenditrice ed ex segretaria personale di Galan.
Si parla di circa 20 milioni di euro occultati. Il pool di magistrati, con il supporto della Guardia di Finanza aveva arrestato tempo fa Giovanni Mazzacurati, manager ai vertici del Consorzio Venezia Nuova (Cvn), il quale è considerato “il grande burattinaio” di tutte le opere relative al Mose. Le indagini condotte su Mazzacurati ha fatto emergere anche una serie di fatture false e bustarelle, che hanno portato all’arresto di Pio Savioli (consigliere Cvn) e Federico Sutto (dipendente del Cvn) e quattro imprenditori che si ripartivano i lavori del Mose.
