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Che cosa vogliono significare i famosi acronimi TASI, IMU, TARI e IUC che sentiamo troppo spesso in questo periodo? E qual’è la loro differenza, cosa paghiamo con uno e cosa con l’altro? Esaminiamole tutte e quattro nel dettaglio. partendo dal presupposto che sono tutte imposte sugli immobili, vediamo ora cosa andiamo a pagare con l’una e cosa con l’altra.
TASI: è l’imposta comunale per i cosiddetti Servizi Indivisibili che il comune stesso eroga al cittadino. Con la TASI noi andiamo a pagare le spese sostenute per l’illuminazione pubblica, delle strade per intenderci, dei parchi, sosteniamo le spese per la cura del verde della nostra città, ancora la pulizia stradale, tutti quei servizi che sono uguali e forniti equamente a tutti i cittadini. L’importo sulla prima casa è ovviamente deciso dal comune di residenza attraverso l’aliquota, con aumento deciso dallo stesso comune, come anche le detrazioni.
IMU: anch’essa una tassa comunale e il suo acronimo significa Imposta Comunale Unica. E’ la tassa che si applica sulla proprietà degli immobili. Si paga per le prime case, se considerate di lusso e si paga sempre per la seconda abitazione ed altri immobili di proprietà. Come si calcola? Si calcola su base imponibile che parte dal valore catastale dell’immobile e si moltiplica per coefficienti stabiliti in base alle tipologie di abitazione.
TARI: è stata istituita con la legge 147 di dicembre 2013 ed è la nuova denominazione della tassa dei rifiuti. Non si chiamerà quindi più Tares come l’anno scorso e nemmeno Tarsu e Tia. Con questa imposta noi andiamo a pagare la componente IUC per finanziare economicamente i costi di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Deve essere pagata da chi ha locali o aree scoperte adibiti a qualsiasi utilizzo e che producano rifiuti.
IUC: è l’acronimo di Imposta Unica Comunale. Viene applicata sia ai proprietari dell’abitazione che agli inquilini, questa imposta indica i tributi per la produzione e lo smaltimento dei rifiuti.
