Una scuola di Pomezia si è resa protagonista dell’ennesimo atto di discriminazione verso i bambini e le loro famiglie, che non possono permettersi la mensa. Dal prossimo anno agli studenti delle scuole di Pomezia verrà concesso il dolce solo se i loro genitori pagheranno una quota in più.
A prendere questa decisione è stato il Fabio Fucci, del Movimento 5 Stelle, suscitando un mare di polemiche e di reazioni indignate. Ci si poteva aspettare che tale decisione venisse presa da un sindaco di un altro colore politico, non da uno appartenente al Movimento 5 Stelle, che si batte continuamente per restituire diritti fondamentali ai cittadini.
Invece, tutto il mondo è paese. La triste e squallida vicenda è venuta fuori in seguito alla pubblicazione del bando di gara emesso dal comune, con il quale viene affidata la gestione della mensa delle scuole dell’infanzia e delle scuole primarie. Stiamo parlando di circa 460 mila pasti all’anno, di cui la metà al prezzo di 4 euro senza dolce e l’altra metà a 4,40 euro con il dolce incluso.
La delibera comunale è considerata assurda e discriminatoria da tutte le forze politiche del comune di Pomezia. Anche il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti del PD ha espresso il suo sdegno per questa decisione. Il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini di Scelta Civica non si è sottratto nel commentare la questione, che giudica in linea con i criteri di autonomia scolastica.
Il Ministro ha definito la decisione del comune per nulla discriminatoria. Ci chiediamo cosa penseranno i bambini che non pagheranno il supplemento quando vedranno mangiare i loro compagni il dolce durante la mensa.