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Napolitano suona l’ennesimo allarme sull’emergenza carceri italiane. Il Presidente della Repubblica dichiara che se non si trova subito una soluzione in tempi brevi a questo problema che affligge il nostro Paese, si rischia un vero e proprio imbarbarimento delle condizioni umane all’interno delle carceri.
L’Ue e la Corte europea dei diritti dell’uomo continua a sollecitare l’Italia a risolvere questa scabrosa situazione, ma il Governo prende ancora tempo. Napolitano desidera che venga ripristinata la legalità e l’umanità e lo ha dichiarato in occasione del convegno sui 250 anni della pubblicazione a Livorno “Dei delitti e delle pene” di Cesare Beccaria. Il Capo dello Stato dal 13 ottobre 2013 sta chiedendo a gran voce al Parlamento che approvi le leggi di amnistia e indulto.
Se si continua a procrastinare la votazione l’Ue e le organizzazioni umanitarie di tutto il mondo continueranno a tenere l’Italia sotto la lente d’ingrandimento. Il nostro Paese, essendo civile e democratico, deve necessariamente trovare una soluzione, anche se individuarla solamente nell’amnistia e nell’indulto appare un po’ troppo semplice.
Quello di cui avremmo davvero bisogno è una riqualificazione totale delle strutture carcerarie e la riforma della giustizia. Il carcere dovrebbe avere la funzione di rieducazione dei condannati, i quali devono essere messi nelle condizioni di tornare liberi in società con uno scopo. Concedere ad alcuni di loro la libertà senza accompagnarli in un percorso di rinnovamento serve a poco.
In giro per l’Italia ci sono tante strutture mai utilizzate che sono costate milioni di euro e che sono lasciate abbandonate a se stesse da troppo tempo. Si potrebbe tranquillamente iniziare da li e creare le giuste condizioni affinché un condannato possa scontare la sua pena in modo umano e civile.
