Scajola, l’ex Ministro del Governo Berlusconi, è stato arrestato dalla Dia di Reggio Calabria, prelevandolo da un lussuoso albergo della Capitale. La Dia ha emesso altri 6 provvedimenti restrittivi ad altrettante persone, tutte sospettate di aver aiutato il noto imprenditore reggino ed ex parlamentare Amedeo Matacena, a fuggire nel Dubai dove in seguito è stato arrestato il 28 agosto 2013.
L’accusa che pendeva su Matacena è concorso esterno in associazione mafiosa. I nomi degli altri arrestati dalla Dia sono lo stesso Matacena, la moglie Chiara Rizzo, la madre Raffaella De Carolis, Martino Politi, Antonio Chillemi e la segretaria di Scajola, Roberta Sacco. Tutti sono accusati di aver “agevolato Matacena ad occultare la reale titolarità e disponibilità dei suoi beni, nonché di averne favorito la latitanza all’estero” (cit.).
La Dia continua ad eseguire in queste ore perquisizioni in Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Lazio, Calabria, Piemonte e Sicilia, emettendo ordini di sequestro a società commerciali italiane, il cui valore ammonta a 50 milioni di euro.
Scajola è sconvolto dall’arresto ed ha chiesto di sapere quali siano le motivazioni del fermo. Secondo la ricostruzione degli uomini della Dia, pare che Scajola stesse agevolando lo spostamento di Matacena dal Dubai verso il Libano per evitargli la cattura. Una volta scappato dall’Italia, Matacena è stato arrestato nel Dubai ma in seguito rilasciato poiché non era stata formalizzata la procedura di estradizione nel nostro paese.
Qui sembra sia entrato in gioco Scajola, che si stava attivando per aiutarlo a spostarsi in Libano.
Berlusconi ha dichiarato di essere addolorato. Lo sono anche gli italiani sicuramente, ma per altri motivi.