Il governo Renzi ha messo in atto una serie di procedure con le quali si vuole avviare un graduale ed incisivo processo di riforme istituzionali, con le quali è possibile modernizzare l’Italia.
Dopo tanti comunicati, è giunto il momento di fare una sintesi del programma di rinnovamento del Governo. Al primo posto troviamo la riforma del Senato della Repubblica e la legge elettorale.
Per quanto riguarda il primo, Renzi ha proposto di trasformarlo in un organo non più elettivo, composto da 150 senatori suddivisi in 21 presidenti delle regioni, 108 sindaci e 21 cittadini scelti dal Presidente della Repubblica. Il Senato avrebbe in questo modo competenze sul potere legislativo in campo costituzionale e sull’elezione del Presidente della Repubblica.
Tra le tate novità che riguardano la riforma del Senato emergono quella inerente l’assenza di qualsiasi indennità e la fine della nomina di senatori a vita. Per quanto riguarda la legge elettorale, quest’ultima sarà il sistema elettorale rimarrà proporzionale con doppio turno. Ogni partito deve raggiungere il 37% dei voti per ottenere il premio di maggioranza del 53/55%.
In caso contrario si va al ballottaggio a cui parteciperebbero solo i due candidati più votati.