Nuovi ed interessanti scenari si aprono nel corso delle indagini relative al delitto di Melania Rea, la giovane donna di Somma Vesiviana (NA), scomparsa dal Pianoro di Colle san Marco e ritrovata senza vita due giorni dopo grazie alla segnalazione di un telefonista rimasto anonimo, presso il bosco “Le Casermette”, località Ripe di Civitella nel Tronto. Sono passati mesi dal giorno in cui il medico legale Adriano Tagliabracci ha eseguito i due test autoptici sul corpo di Melania; di li a “poco” il rilascio dei verdetti consuntivi.
Melania fu uccisa nel medesimo punto ove è stato rinvenuto il corpo, e con ogni probabilità ad opera di una persona che conosceva cui, nel momento nel quale era chinata per fare pipì, fu accoltellata alle spalle con l’assalto, un metodo in voga nell’ambiente militare. Il marito della donna, Salvatore Parolisi, fin da subito al centro dei dubbi e delle perplessità dell’opinione pubblica, fu poco dopo arrestato con l’accusa di omicidio volontario aggravato. Oggi la svolta. Secondo nuove indiscrezioni trapelate su alcuni illustri giornali e mezzi d’informazione, pare che i test autoptici svelino anche altri importanti dettagli tutt’altro da sottovalutare, primo fra tutti, la presenza di ben 5 tracce di DNA, sul corpo di Melania, tutte ottimamente conservate, integre. Tra le 5 tracce di dna isolate sulla povera Rea, una di queste è di una donna.
Gli inquirenti sono rimasti perplessi a seguito della scoperta per diverse ragione, tra cui il fatto che Ludovica Perrone, l’amante preannunciata con la quale il Parolisi manteneva una relazione extra-coniugale da oltre due anni e alla quale prometteva che avrebbe lasciato Melania per andar a vivere con lei, ha un alibi di ferro. E se allora Ludovica P. non è, con quale donna Melania avrebbe avuto a che fare prima di esser uccisa? Le tracce sono ottimamente conservate dunque è da presupporre che il contatto con la presunta donna ci sia stato nelle ore immediatamente precedenti al suo delitto. Intanto altra notizia del giorno, e preannunciata da diverso tempo, che i due avvocati di Salvatore Parolisi, ovvero Nicodemo Gentile e Walter Biscotti, presenteranno richiesta ai magistrati per un incidente probatorio col loro assistito. Si prospettano novità e colpi di scena, in uno dei giorni più attesi dall’inizio delle indagini.