La grande rockstar italiana, Vasco Rossi, ha spalancato le porte del grande cinema,con il suo film “Questa storia qua“, che uscirà nei cinema italiani il 7 settembre,ed è un documento biografico di Alessandro Paris e Sibylle Righetti, che ricostruiscono la vita del Blasco con canzoni,interviste e filmati di repoertorio. Vasco ha avuto una vita turbolenta, come dice lui una “Vita spericolata”.Purtroppo Vasco non è potuto essere presente alla premiazione del suo film, al festival di Venezia, a causa del ricovero improvviso alla clinica di Villalba a Bologna,dovuto a un dolore fortissimo alla spalla e al torace,che gli ha causato una frattura alla costola,che da luglio lo tiene lontano dai palcoscenici.
I medici per rassicurare i fans hanno dichiarato che è stato escluso categoricamente che si tratti di un tumore, e gli hanno ordinato due mesi di riposo assoluto. Ora vi racconteremo in pochi passi la Vita Spericolata del Blasco.Vasco da bambino era timido, introverso e schivo.E’ cresciuto in montagna a Zocca. Il nome di battesimo Vasco gli viene dato dal padre Giovanni Carlo Rossi e la madre Novella Corsi in onore del compagno di prigionia del padre.
Ha avuto un infazia solitaria a causa della sua timidezza, e in un’ intervista afferma:”Ero talmente timido che non volevo nemmeno entrare nel cinema del paese se le luci in sala erano ancora accese: il mio unico passatempo era andare da solo a pescare i gamberetti nel fiume Panaro”. Quando era piccolo fu proprio la mamma a scoprire che Vasco aveva una bella voce, e fece molti sacrifici per mandarlo a lezioni di canto:”I risultati si videro presto, a tredici anni presi parte al mio primo concerto canoro:l’ Usignolo D’Oro, una manifestazione rivale allo Zecchini d’0ro. La mia mamma mi fece il ciuffo a banana,mi mise una giacca larga e dei pantaloni troppi lunghi, mi portò a Modena e la vinsi cantando un brano ‘cantando Come nelle fiabe’. Il premio era una bicicletta, e io ero felicissimo. Ma il giorno dopo arrivò la prima stroncatura della mia carriera:un critico scrisse che avevo imparato a cantare portando le pecore al pascolo.Non era vero, ma ce l’ aveva con me perchè venivo dalle montagne e non ero un bambino di città: non l’ho mai dimenticato”.Poi Vasco a tredici anni supera la sua timidezza, scopre che gli applausi gli danno un emozione inimmaginabile, e scopre che stare sul palco gli piace, anzi si sente nato per quello, e da lì decide che da grande farà il cantante.Vasco racconta:”Facevo due ore di corriere e due di chilometri a piedi per andare a lezione di canto e di chitarra e sognavo di diventare come i miei idoli Gianni Morandi e Little Tony.L’ anno dopo entrai nel complesso rock del mio paese, i killer, e da allora non ho più smesso di esibirmi in pubblico”.Con il passare del tempo il ragazzo timido comincia a dare i primi segni di ribbellione, il padre e la madre con dei sacrifici lo iscrissero al collegio dei Salesiani di Modena, per fargli prendere il diploma di ragioniere, ma lui, non sopportando la dura disciplina del collegio scappa due volte. Alla fine però Vasco si rivela brillante e si diploma a Ragioneria con un volto molto alto.
Per accontentare i genitori si iscrive alla facoltà di Economia e Commercio, che lascierà per passare a quella di Pedagogia,ma senza laurearsi.Nel 1975 inizia a cantare in pubblico le sue prime canzoni, che erano dedicate al suo primo grande amore, Paola Panzacchi, e gli dedicherà Brava e Incredibile Romantica.In quel periodo i compaesani dicono che è quello che prova a fare il cantante e si fa mantenere dai genitori.Ed è proprio in quel periodo che il padre Giovanni Carlo muore a causa di un infarto.Questo lutto darà una svolta a Vasco, infatti con parole toccanti afferma:”Lo so sembra un paradosso, ma è stato grazie alla morte di mio padre se sono diventato seriamente un cantante. Era il 1979, avevo 27 anni e avevo concluso ben poco nella vita: giocavo a fare il cantante rock,mentre lui si spaccava la schiena sui camion.Avrebbe potuto prendermi per il collo quando dormivo fino a mezzogiorno e dirmi:”Adesso basta, pensa al tuo futueo”, e invece mi dava soltanto amore.Quando morì io e mia madre eravamo a terra, quasi sul lastrico.Mi vennero fuori una forza e una convinzione che non credevo di avere. La sua assenza improvvisa fu la svolta della mia vita.Come se mio padre avesse voluto dirmi: “Vasco, io sparisco, così ti svegli”, e io mi sono svegliato”.E così comincia la scala del successo, comincia a scrivere canzoni, e fa tutto a modo suo. La sua vove è ostentamente roca e strascicata, i suoni rock cattivi e grintosi, e i testi duri.Nel 1982 Vasco Rossi ha cominciato a farsi dei fans. La fama è arrivata quell’ anno, quando partecipò al Festival di Sanremo con la canzone Vado al massimo.L’ anno dopo, Vasco si ripresenta al Festival di Sanremo con la canzone Vita spericolata, ma fa a modo suo: durante l’ ultimo ritornello se ne va, lasciando che a terminare il brano sia la sua voce registrata. Il brano Vita spericolata diventa l’ inno di molti giovani, anche se alcuni leggono in quel testo allusioni alle droghe, e per questo lo bollano come un pessimo esempio.In questo periodo Vasco Rossi comincia a conoscere la Vita spericolata e afferma:”Volevo stupire e c’ ero riuscito, ma quel successo stravolse la mia esistenza e mi trovai trascinato in una vita di eccessi“. Infatti negli anni 80 inizia a bere e a fare uso di anfetamine. Vasco non dorme per giorni interi, ed è costretto a cancellare molti concerti. Viene etichettato un cattivo maestro, e lo scandalo vero scoppia quando il 20 aprile 1984 gli vengono trovati 26 grammi di cocaina, e viene arrestato per 22 giorni a Pesaro.Alla fine la pena è sospesa perchè era incensurato.Molti pensano che la sua carriera è finita, ma al contrario Vasco rinasce e scrive altri due dischi: Cosa succede in città e C’è chi dice no, ed inizia ad esibirsi negli stadi.Tutti credevano che Vasco avevsse messo la testa a posto, ma dopo, il 1 luglio 1988 viene fermato dalla polizia stradale perchè procedeva a zig-zag, viene perquisito e trovano nella macchina un grammo di cocaina, viene arrestato e rilasciato qualche giorno dopo.Finalmente matura e riesce a liberarsi dalla droga e racconta:”A un certo punto,decisi che dovevo smetterla con la droga.
Ma ciò messo un pò, ed è stata durissima. Perciò a tutti, soprattutto ai più giovani, dico che tutte le droghe sono pericolose, hanno effetti devastanti e sono assolutamente da evitare”. Ad aiutare Vasco Rossi a mettere la testa a posto è stato l’amore. Infatti nel 1988 si innamora di una ragazza di origini tedesche, Laura Schmidt, che ha conosciuto in una discoteca, lei aveva diciasette anni meno di lui .Dopo 23 anni sono ancora insieme e nasce un figlio, Luca Rossi schmidt, Vasco racconta:”Ho conosciuta Laura nel 1988 in una discoteca di Rimini. Io avevo alle spalle 15 anni di vita turbolenta,e a quel punto della mia esistenza,ho pensato che la cosa più spericolata che una rockstarcome me potesse fare era formare una famiglia. L’ abbiamo proggettata insieme, insieme abbiamo voluto un figlio, Luca, che è nato nel 1991: lei mi è stata vicino sempre, senza mai giudicarmi”.Dopo la nascita del figlio Luca sono spuntati due figli segreti che Vasco aveva avuto nel 1986, Daniele Rossi e Lorenzo Rossi, che li ha riconosciuti dopo il test del DNA.La ritrovata normalità di Vasco è stata segnata dalla scomparsa del suo amico fraterno Massimo Riva, il chitarrista nato a Zocca, e il 31 maggio è morto a causa di una overdose di eroina. Da li Vasco combatte contro la depressione, che dura da 10 anni, ed infatti il Blasco sul suo profilo di facebook ha confessato la sua depressione e scrive:”Assumo da tempo un cocktail di antidepressivi, ansiolitici, vitamine e altro, studiato da un’ équipe di medici, che mi mantiene in questo equilibrio accettabile. Se sono vivo lo devo a loro e a tutta questa valanga di chimica che assumo. Senza,non avrei superato le sofferenza e la profonda depressione nella quale ero sprofondato nel 2001″. Gli anni della maturità hanno portato Vasco nei giorni scorsi, a un lungo riposo forzato, infatti afferma:”sono umano, non sono un supereroe indistruttibile“. Quest’ anno, proprio per i suoi problemi di salute Vasco ha preso la decisione di dire addio ai palcoscenici:”Mi dimetto da rockstar, dichiaro felicemente conclusa la mia carriera. Continuerò a scrivere canzoni, magari terrò qualcheconcerto, ma quella di questa estate è la mia ultima tournée: a 60 anni uno non può fare più la rockstar”. Con il film Questa storia qua Vasco Rossi farà vivere ancora quei splendidi momenti di un cantante unico che con le sue canzoni sa trasmettere emozioni straordinarie!