POLLENZO: Dario Fo, premio Nobel per la letteratura nel 1997, incanta in occasione della consegna delle lauree, con uno sketch in “grammelot”, la sua lingua recitativa creata con suoni e onomatopee.
Una festa, solenne ed internazionale, questa per celebrare gli 85 neolaureati dell’Università di Scienze gastronomiche con i ragazzi che al mattino hanno discusso le loro tesi in aula ed al pomeriggio hanno sfilato indossando tocco e mantello dal cortile dell’Agenzia Albertina alla chiesa di San Vittore.
Nella chiesa San Vittore erano presenti il rettore Piercarlo Grimaldi ed il presidente dell’Università Carlo Petrini, con altri ospiti importanti, Carlo De Benedetti, Moni Ovadia e Dario Fo.
Il quasi ottantottenne (il prossimo 24 marzo) premio Nobel ha dedicato il suo intervento alla conoscenza, alla memoria della follia e alle culture antiche.
«Da sempre osservo con attenzione cosa mi succede intorno, cercando di capire la verità dietro le menzogne e raccontarla nelle mie storie.
Siate curiosi, cercate sempre di scoprire l’origine degli strumenti che utilizzate e degli ingredienti del vostro cibo.
Non fermatevi mai a una sola conoscenza, andate avanti verso ciò che vi dà gioia e piacere»