Antonio Gentile alla fine s’è dimesso, ha consegnato due lettere con cui lascia l’incarico di sottosegretario alle infrastrutture, una inviata al premier Matteo Renzi e l’altra ad Angelino Alfano, leader del suo partito.
Nelle sue dimissioni cita Cesare Beccaria e si dice vittima della macchina del fango.
In rete intanto continua a circolare l’ormai famosa telefonata tra l’editore del quotidiano “L’Ora della Calabria”, Alfredo Citrigno, e lo stampatore del Umberto De Rose che chiede, pare per conto di Gentile, di non far uscire la notizia sull’inchiesta a carico del figlio.
“Non so se ti convenga” – dice De Rose. “Sei sicuro – ribatte Citrigno – che gli altri giornali non pubblicano la notizia?”.