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Secondo la Procura di Ascoli, che nel frattempo si sta adoperando nel passaggio delle carte relative all’inchiesta alla Procura di Teramo, l’ex Caporal Maggiore Salvatore Parolisi del 235esimo Reggimento Piceno, non avrebbe agito da solo, ma sarebbe stato supportato da un/una complice.
E’ atteso entro il 7 agosto la decisione del Giudice per le Indagini Preliminari che dovrà esaminare la seconda richiesta di conferma di custodia cautelare in carcere del marito di Melania Rea, la donna di ventinoveanni scomparsa presubilmente dal pianoro di Colle San Marco e ritrovata senza vita due giorno dopo, a seguito di una telefonata anonima al 113, nel Bosco le Casermette, nel teramano.
Gli esami autoptici effettuati dal medico legale Adriano Tagliabracci hanno confermato l’ora del decesso, ovvero tra le 14.30 e le 15.30, e al contempo anche il luogo del delitto, risultato essere il medesimo del suo ritrovamento (motivo per cui l’inchiesta si sposta alla Procura di Teramo).
Gli inquirenti da giorni, che nel frattempo continuano a lavorare su nuovi elementi emersi da molteplici intercettazioni telefoniche ed ambientali che incastrerebbero il marito di Melania, Salvatore Parolisi, al momento indagato unico per l’omicidio volontario aggravato della donna, lavorano anche su un altro importante dettaglio, ovvero quello secondo il quale al fianco di Parolisi ci sarebbe uno o più complici, che avrebbero aiutato l’ex Caporale dell’esercito, a compiere il folle gesto.
Secondo le ultime notizie relative all’indagine, il giorno della scomparsa e dell’uccisione di Melania, dalla cella telefonica di Ripe di Civitella del Tronto, la località del Bosco delle Casermette, sarebbe stata agganciata un’utenza telefonica di un militare; la notizia potrebbe assumere importante valore ai fini dell’indagine, ma è altresì giusto sottolineare, che nella zona c’è un centro di tiro al poligono spesso frequentato da clienti appartenenti al mondo militere, dunque anche quest’aspetto ha bisogno, e sarà ampiamente approfondito.
Intanto il primo avvocato del Parolisi, Walter Biscotti, continua a proclamare l’innocenza del suo assistito, anticipando che si discolperà in sede di riesame.
