Ndrangheta/confiscati 60 milioni di beni – Il 5 luglio sono stati confiscati alla ndrangheta, dalla Direzione Investigativa Antimafia (DIA) di Catanzaro, 60 milioni di Euro.
Dall’ accusa, i beni sono riconducibili all’imprenditore considerato un punto di riferimento della cosca Mancuso di Limbadi e cioè Giuseppe Prestanicola.
Disposto dal Tribunale di Vibo Valentia su proposta della Dia,il provvedimento ha interessato 90 veicoli, numerosi conti correnti e cinque imprese, due delle quali operanti nel settore del calcestruzzo, 140 tra appezzamenti di terreno, appartamenti ed altri fabbricati.
Con lo stesso provvedimento Prestanicola, è stato sottoposto al regime di sorveglianza speciale con l’obbligo di soggiorno nel Comune di residenza per cinque anni.
Inoltre l’ imprenditore avrebbe consentito l’infiltrazione della cosca Mancuso negli appalti per l’ammodernamento dell’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, nel tratto del Vibonese.
Secondo gli inquirenti, tra Prestanicola e la ndrangheta vi sarebbe stata una vera e propria comunanza di interessi tra l’attività estorsiva dei clan ai danni delle imprese appaltatrici di lavori l’autostrada Salerno-Reggio Calabria.