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Le creazioni di Vincenzo Varlese, pizzaiolo gourmet

Le creazioni di Vincenzo Varlese, pizzaiolo gourmet

Stiamo parlando di un maestro gourmet che vanta oltre 36 anni di esperienza come chef, specializzato nella pizza, e che porta alto il nome di questa delizia napoletana nel mondo. Negli anni questo grande chef di Napoli ha conquistato diversi titoli, da tempo è diventato pizzaiolo gourmet, è, inoltre, pluricampione del mondo della pizza, presidente dell’Accademia dello Chef della pizza e ambasciatore della dieta mediterranea.

Da poco ha trasferito la sua attività sulla collina di Posillipo, ovvero il noto locale “Sua Maestà la Pizza”, il suo è un menù originale che si caratterizza per le rivisitazioni creative di piatti e ingredienti appartenenti alla tradizione napoletana. Si parte dalla ormai famosa “Pizza int’o bicchiere” alla nuova creazione che unisce due piatti tipici della tradizione culinaria napoletana, ovvero la pizza e il babà, che insieme diventano il babà pizza: l’idea ancora una volta vincente di Vincenzo Varlese è quella di trasformare l’impasto del babà in una pizza, fritta o al forno e farcita con ricotta, mozzarella, cicoli, sale pepe e pomodoro.

Così si autodefinisce il maestro della pizza: “Sono una persona ingegnosa e volevo realizzare un piatto unico. Faccio già la pizza nel bicchiere, ma volevo ancora una cosa nuova. E così, dopo varie prove, ho ideato questa ricetta. E devo dire che il risultato mi rende soddisfatto”, “Ho deciso di realizzare un menù di undici pizze innovative, con delle rivisitazioni e accostamenti unici che si possono provare nel mio nuovo locale a via Manzoni, Sua Maestà la Pizza”.

Altro tassello da inserire è quello della qualità e dell’alta digeribilità dei suoi piatti, infatti, la pizza del maestro pizzaiolo gourmet risulta un vero spettacolo anche dal punto di vista qualitativo, con l’utilizzo di ingredienti di prima scelta ma anche per i tempi di lievitazione dell’impasto e per le farine utilizzate: come garanzia qualitativa il locale “Sua Maestà la Pizza” sforna solo 300 pizze al giorno; le farine di tipo 1 sono macinate a pietra con mulino di inizio ‘900, inoltre, la lievitazione è naturale e segue tempi molto lunghi, dalle 48 alle 120 ore; e per finire in bellezza gli ingredienti sono di prima scelta, dal pomodorino del piennolo del Vesuvio ai capperi di Salina, dalla burrata pugliese alle alici di Cetara.

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