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Cannes ’70, applausi per “Sicilian Ghost Story” alla Semaine de la Critique

Cannes ’70, applausi per “Sicilian Ghost Story” alla Semaine de la Critique

Potrebbe essere considerata una piccola consolazione, dato che nessun film italiano è in concorso: infatti, “Sicilian Ghost Story” ha aperto la Semaine de la Critique (prima volta per un lavoro italiano), conquistando il pubblico, che ha dimostrato il suo consenso e la sua ammirazione con un lungo applauso durato dieci minuti!

Già nel 2013 gli autori siciliani Fabio Grassadonia e Antonio Piazza avevano riscosso un grande consenso, sempre nella medesima sezione, con “Salvo”, loro opera prima, definito “il miglior esordio italiano dell’anno”.

Sicilian Ghost Story non ha una vera è propria definizione di genere, affonda le proprie radici nel reale per addentrarsi nel fantasy, e persino nella ghost story. Dicevamo che il nucleo della storia è costituito da un fatto di cronaca, il solito male siciliano, la mafia, però trattato insolitamente dagli autori siciliani, lontani dagli stereotipi della fiction televisiva: la triste vicenda che viene ricordata in 182 minuti è quella che ha colpito un ragazzo dodicenne, Giuseppe, figlio del pentito Santino di Matteo nel 1993, rapito e tenuto prigioniero per 779 giorni,  fino ad essere ucciso e disciolto nell’acido.

Realtà e fantasy sopravvivono su uno stesso piano, in un rapporto mantenuto vivo grazie al legame tra i due protagonisti, Giuseppe, che improvvisamente scompare nel nulla, e Luna, innamorata di lui, capace di addentrarsi in quella dimensione onirica e comunicare con Giuseppe.

Anche l’ambientazione è insolita, non è la costa, il mare o il colore giallo delle zolfare siciliane a prevalere, ma un paesaggio montuoso, annebbiato, ricco di acqua, che ci fa conoscere e ammirare un nuovo scenario siciliano, tra i laghi e le foreste del Parco dei Nebrodi.

Il cast del film viene fuori da una selezione durata nove mesi in Sicilia, i protagonisti si chiamano Julia Jedlikowska (Luna), polacca palermitana, e Gaetano Fernandez (Giuseppe) del quartiere Zisa di Palermo, entrambi esordienti insieme a: Corinne Musallari, Lorenzo Curcio, Andrea Falzone, Federico Finocchiaro.

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