Lunedì 9 Gennaio alle ore 12:00 si è conclusa la votazione on-line sul sito di Beppe Grillo per considerare la posizione del Movimento 5 stelle all’interno dell’Euro-Parlamento.Si chiedeva ai votanti di decidere sul destino di appartenenza dei 17 europarlamentari del Movimento e il quesito era il seguente: rimanere all’interno dell’EFDD, Europa della libertà e della democrazia diretta, ossia, il gruppo di attuale appartenenza del Movimento, condiviso insieme all’UKIP, il partito di estrema destra britannico; essere inglobati nel gruppo dei Non Iscritti; entrare a far parte di ALDE, gruppo di Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa.
Alla votazione online hanno preso parte 40.654 iscritti certificati, cioè circa un terzo del totale, e il 78,5 per cento ha decretato che i 17 europarlamentari del Movimento 5 Stelle dovevano entrare a far parte del gruppo ALDE.Le motivazioni fornite da Beppe Grillo sul suo Blog, sottolineano la necessità di un’emigrazione degli europarlamentari pentastellati presso un altro gruppo, perché oramai l’UKIP ha raggiunto il suo obiettivo politico principale, uscire dall’Unione Europea. Restare nell’ EFDD significherebbe entrare in una situazione di stallo, non riuscire ad onorare il proprio programma politico restando, così, in un gruppo che non ha più stimoli. Grillo suggerisce che integrarsi nell’ALDE sia la scelta migliore per il futuro del Movimento in Europa, in quanto, si entrerebbe in un gruppo più grande e con un maggior peso decisionale all’interno dell’Euro-Parlamento. Infatti, ALDE conta 68 eurodeputati ed è anche stato l’unico gruppo Europarlamentare ad aver aperto un dialogo con il Movimento e ad essere predisposto a delle trattative.
Ma il progetto di Grillo riceve un no dallo stesso gruppo ALDE. Il suo presidente, Guy Verhofstadt, ha dichiarato, lunedì sera, che l’alleanza con il Movimento non è più fattibile, non essendo riuscito a tenere insieme la maggioranza del suo gruppo.La scelta del Movimento di volersi integrare in un gruppo come ALDE, gruppo liberale, europeista, favorevole a privatizzazioni e liberalizzazioni, dunque, basato su principi diametralmente opposti rispetto a quelli che fondano il Movimento 5 Stelle, desta molta perplessità e malafede:
Dalle dichiarazioni dei maggiori esponenti del Movimento si chiarisce con forza che si tratta di una scelta tecnica e non di natura politica, il Movimento 5 Stelle in Europa come in Italia non ha un indirizzo politico definito, Di Battista parla del Movimento come di un “corpo estraneo” che non ha ragione di essere inglobato, che prende il meglio dalle idee politiche della destra e della sinistra. Per cui, le motivazioni che spingono il movimento a voler cambiare gruppo sono dettate dall’esigenza di acquisire un posizione di rilievo all’interno del parlamento europeo, e coltivare l’opportunità di formare un gruppo autonomo, che chiamerebbero DDM (Direct Democracy Movement).