L’Italia torna in deflazione nel mese di ottobre con una flessione dei prezzi dello 0,2 per cento su base annua. Scende anche la cassa integrazione. È quanto rilevato dall’Istat.
Deflazione Italia
Su base mensile, la flessione dell’indice nazionale dei prezzi al consumo è diminuito dello 0,1 per cento.
Nel dettaglio, la flessione tendenziale dei prezzi dipende dai beni energetici, in ribasso del 3,6 per cento, dagli alimentari non lavorati (-0,4 per cento) e dai servizi ricreativi, culturali e della cura della persona.
Per quanto riguarda i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, sono cresciuti dello 0,1 per cento su base mensile e calati dello 0,2 per cento su base annua.
I prezzi degli alimentari non lavorati è in flessione dello 0,4 per cento.
Milano ha registrato un calo tendenziale dei prezzi pari all’1,8 per cento, seguita da Potenza (-0,6 per cento ) e poi Torino, Ancona, Roma e Palermo (-0,3 per cento ognuna). È quanto reso noto da parte dell’Istat. A Genova si registra una flessione dello 0,1 per cento.
I maggiori aumenti dei prezzi si sono registrati invece a Napoli e Bolzano (+0,5 per cento per entrambe). L’aumento più basso è stato rilevato a Firenze (+0,1 per cento ).
Cassa integrazione ottobre
Le ore di cassa integrazione autorizzate nel mese di ottobre in Italia sono state 43 milioni e 548 mila. È quanto rilevato dall’Istat.
Si è registrata una importante flessione del 32,9 per cento rispetto all’analogo periodo del 2015. Su base congiunturale il dato è in crescita del 7 per cento.
Nel dettaglio, l’aumento in ottobre su base mensile è dovuto in particolare alla crescita della cassa integrazione straordinaria a 31,5 milioni di ore, in rialzo del 22,2 per cento.
Gli interventi in deroga sono diminuiti del 45,4 per cento e la cassa integrazione ordinaria del 3,9 per cento.
Con riguardo alla cassa ordinaria, l’Istat rende noto che le ore autorizzate in ottobre sono state 9 milioni, in calo del 36,7 per cento sull’anno precedente.