Ancora polemiche per Donald Trump a causa di soldi presi dalla Russia

Paul Manafort, il capo della campagna elettorale di Donald Trump, avrebbe, secondo alcune fonti di informazione, ricevuto 12,7 milioni di dollari dal partito ucraino filorusso di Viktor Yanukovich. Lo sostiene anche il New York Times, affermando che dall’analisi dei libri contabili del Partito delle Regioni di Kiev fa rilevare che i soldi sono passati da Yanukovich a Trump nel giro di sei anni.

I pagamenti, sempre per il New York Times, sarebbero arrivati a Trump dal 2007 al 2012 e farebbero parte di un sistema illegale di contabilità del partito ucraino vicino alle posizioni russe.

Dai calcoli sui libri contabili emergerebbe anche il fatto che il partito di Yanukovich possiederebbe una serie di imprese con sede in paradisi fiscali e che avrebbero finanziato, per ordine di Yanukovich, la campagna elettorale di Trump. Ci sarebbero stati accordi anche per la vendita di quote di una tv via cavo a un consorzio fondato da Manafort per un giro di affari di 18 milioni di dollari da parte di Oleg Deripaska, un magnate russo vicino a Vladimir Putin.

Manafort fa sapere tramite il suo avvocato, Richard Hibey, che non ha mai ricevuto questi pagamenti, che si tratta di mere supposizioni e che si tratterebbe di accuse politiche create apposta per screditare l’immagine di Donald Trump.

Intanto Trump continua la campagna elettorale proponendo un test ideologico per chi viene negli Stati Uniti a scopo di evitare attacchi terroristici in America. Trump propone anche un’alleanza strategica con la Russia per combattere meglio il terrorismo internazionale. Il candidato repubblicano ha annunciato che c’è bisogno di una campagna contro il terrorismo, una nuova politica sull’immigrazione e screening migliori per fermare gli immigrati che arrivano negli Stati Uniti. Gli attentati degli ultimi anni devono far riflettere sulla situazione della sicurezza internazionale. Trump vuole tornare ai tempi dei test ideologici degli anni ’50 in America.