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A Charleroi, in Belgio, ci sarà una mostra per non dimenticare la tragedia di Marcinelle. A partire dall’8 agosto 2016, in occasione dei 70 anni dall’accordo della fornitura di manodopera in cambio di carbone fra l’Italia e il Belgio del 1946 e a distanza di 60 anni dalla tragedia di Marcinelle del 1956, a Charleroi ci sarà una mostra dal titolo Da Roma a Marcinelle.
Nel 1956, con la morte dei 262 minatori, di cui 136 italiani, avvenuta al Bois du Cazier, si fermò l’accordo tra Italia e Belgio per fornitura di manodopera in cambio di carbone.
La mostra ripercorre tutte le tappe del treno dei migranti, da Milano al regno di Baldovino, dalle baracche alla vita in miniera. Uno spazio della mostra è dedicato alla tragedia di Marcinelle del Bois du Cazier e alla veglia delle donne figlie e mogli degli italiani morti, che si protrasse per giorni.
La tragedia di Marcinelle avvenne l’8 agosto 1956 alla miniera di Bois du Cazier, in Belgio. Si trattò di un incendio causato dalla combustione di olio creata da una scintilla elettrica.
L’incendio si sviluppò dapprima nel condotto di aria principale, per poi propagarsi in tutto l’impianto sotterraneo, causando la morte di 262 minatori, di cui 136 italiani.
Subito dopo la tragedia ci fu una mobilitazione generale. Arrivarono Polizia, Protezione Civile e Vigili del Fuoco. La commissione d’inchiesta per stabilire le cause dell’incidente fu composta da 27 membri e si concluse con il Rapport d’Enquetè, un resoconto generale sull’accaduto.
L’inchiesta giudiziaria fu condotta dal magistrato Casteleyn e il processo si svolse a Charleroi dal 6 maggio al 1 ottobre 1959. Ci furono 166 parti civili e 6 imputati. Cinque di questi furono assolti ma uno fu condannato a 6 mesi con la condizionale. Si trattava dell’ingengere Calicis. La società Boi du Cazier fu condannata ad un parziale risarcimento dei danni alle famiglie delle vittime. Ancora oggi vi sono dei dubbi sull’inchiesta che non sono stati chiariti.
