La ragazza ritratta in La Mousmè (1888) di Van Gogh è Gabrielle Berlatier, la stessa ragazza cui l’artista olandese consegnò l’orecchio, dopo esserselo tagliato. Lo confermano gli studi degli esperti d’arte italiani, specializzati nell’analisi della biografia e dell’arte di Vincent Van Gogh, Antonio De Robertis e Alan Zamboni.
La ragazza dipinta nell’opera La Mousmè, di Van Gogh, è la stessa ragazza cui l’artista olandese consegnò il suo orecchio sinistro. Sulla ragione per cui lo fece ci sono diverse teorie: forse lo fece per amore e per riconoscenza nei confronti della ragazza francese che, malata di rabbia (era stata morsa da un cane), aveva bisogno di cure e fece commuovere il pittore olandese, che si tagliò un orecchio e glielo consegnò. Un’altra teoria vuole che Vincent Van Gogh fece ciò a causa della sua malattia mentale, che proprio nel 1888 andava peggiorando. Altri attribuiscono il folle gesto alla fine dell’amicizia con Gauguin.
La scoperta deriva dagli studi di Martin Bailey . Il ritratto della ragazza fu dipinto durante il soggiorno di Van Gogh ad Arles, nel luglio del 1888. L’episodio dell’orecchio tagliato e consegnato alla ragazza avvenne nella notte tra il 22 e il 23 dicembre 1888. La ragazza in questione è la diciottenne francese Gabrielle Berlatier, ammalatasi di rabbia e che, dovendo pagare le cure dell’istituto Pasteur di Parigi, cercò lavoro come cameriera al bar della stazione dei coniugi Ginoux. In precedenza la ragazza aveva lavorato al bordello di Arles e poi, ferita da un cane, fu ricoverata e salvata da morte certa all’istituto Pasteur di Parigi. Nel quadro, sul braccio sinistro della ragazza, si può notare la grossa ferita provocata dalla malattia.
La parola “mousmè” è giapponese e significa “giovane ragazza”. L’artista olandese era molto innamorato di Gabrielle, tanto da avere delle forti crisi epilettiche quando la vide ferita e malata a casa dei coniugi Ginoux.