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Domani Domenica 17 aprile dalle ore 7 alle ore 23 si apriranno le urne per il referendum abrogativo sulla durata delle trivellazioni in mare.
Nel dettaglio, è prevista la cancellazione dell’articolo 6, il comma numero 17, terzo periodo, del decreto legislativo numero 152 de 3 aprile 2006.
Saranno chiamati a esprimersi con il voto tutti i cittadini italiani che hanno compiuto la maggiore età, esattamente 46.887.562, oltre ai 3.898.778 elettori residenti all’estero.
Il corpo elettorale è distribuito fra gli oltre 8 mila comuni italiani e complessivamente in 61.563 sezioni elettorali.
Da segnalare che lo scrutinio dei voti avrà inizio al termine delle operazioni di voto, esattamente a a partire dalle ore 23.
Per la validità del referendum è necessario che vada a votare il 50% più uno degli aventi diritto al voto.
Ecco quanto riportato sulla scheda: ‘Volete voi che sia abrogato l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152, “Norme in materia ambientale”, come sostituito dal comma 239 dell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016) per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale?’.
In pratica si chiede se abrogare la norma che permette alle società petrolifere di cercare ed estrarre gas e petrolio, entro le 12 miglia marine dalla costa, senza alcun limite di tempo per quanto concerne la durata delle concessioni.
È necessario presentarsi con la propria tessera elettorale. In mancanza bisogna rivolgersi presso gli uffici elettorali dei Comuni di residenza che resteranno aperti dalle ore 9 alle ore 18, nei due giorni precedenti la data della consultazione, ed inoltre nel giorno della votazione dalle ore 7 alle ore 23.
Favorevole al referendum è il comitato “Vota SI, per fermare le trivelle” mentre è contrario il comitato Ottimisti e Razionali.
Il premier Matteo Renzi ha dichiarato: “Situazione assurda, non è un referendum politico, non si vota sul governo. Si vota sul futuro energetico del Paese e sul destino di 11mila lavoratori“.
