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Crollano i listini cinesi con la borsa di Shanghai che ha perso l’8,48 per cento. Si tratta della peggior seduta dal mese di febbraio del 2007.
Dopo i rialzi registrati nel corso delle ultime settimane riaffiorano dunque i dubbi e timori sull’economia e sull’efficacia delle misure prese nei giorni scorsi da Pechino in merito alla temuta “bolla”.
I listini cinesi in territorio negativo anche perché crescono i timori di una brusca frenata dell’economia della Cina, con il dipartimento di statistica del paese che ha sottolineato una flessione dei profitti industriali dello 0,3 per cento lo scorso mese di giugno.
Un dato che si va ad aggiungere all’indice pmi manifatturiero dell Cina che risulta sceso ai minimi da 15 mesi, accentuando la fondatezza dei timori di un rallentamento della crescita del paese asiatico. Preoccupazioni che dalla Cina si sono spostate anche in altri paesi del continente asiatico, con la borsa di Tokyo che ha chiuso in calo dello 0,95 per cento, la borsa di Taiwan in flessione del 2,41 per cento e Hong Kong in ribasso del 3 per cento.
Le notizie provenienti dalla Borsa di Shanghai e da quelle delle altre piazze asiatiche, la situazione della Grecia e il calo dei prezzi delle materie prime influiscono negativamente anche sui listini europei che questa mattina hanno aperto tutti al ribasso.
Le Borse europee sono dunque spaventate dal forte calo dei listini asiatici e dal forte rallentamento dell’economia del colosso asiatico.
Per quanto riguarda le singole piazze del Vecchio Continente, Milano in calo dell’1,5 per cento, la Borsa di Parigi giù dell’1,4 per cento, Francoforte dell’1,2 per cento, Madrid in flessione dello 0,7 per cento e Londra in discesa dello 0,2 per cento. Apertura debole anche per Wall Street.
