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Una tragedia nella tragedia. Sarebbe morta così una bambina siriana di 10 anni malata di diabete, durante un viaggio della speranza nel Mediterraneo. Indaga la Procura di Siracusa.
La bimba, che soffriva di diabete, sarebbe morta durante la traversata verso le coste siciliane perché gli organizzatori del viaggio prima di partire le avrebbero gettato in mare lo zainetto che conteneva l’insulina. Il padre ha dovuto abbandonare il suo cadavere in mezzo al mare.
Questa la tragica storia che l’uomo, 48enne, ha raccontato in lacrime al sostituto commissario Carlo Parini, che coordina il Gruppo interforze di contrasto all’immigrazione presso la Procura di Siracusa.
Il barcone era partito dall’Egitto, dove i migranti hanno aspettato per sette giorni che arrivasse il loro turno per imbarcarsi. Nel Canale di Sicilia la carretta è stata avvistata da un mercantile in transito, ma quando era già troppo tardi per soccorrere la bimba, già morta e abbandonata nelle acque del Mediterraneo.
Stando al racconto del padre, la bimba si trovava nel barcone con i genitori e alcune sorelle. Gli organizzatori si sono impadroniti dello zainetto della figlia, il padre ha provato a opporsi al sopruso ma inutilmente. Lo zaino è stato gettato via, e con esso l’insulina salvavita che ogni diabetico deve assumere per evitare la morte.
Il padre ha sperato fino all’ultimo che il viaggio durasse poco, ma la bimba durante il viaggio è entrata in coma ed è deceduta sul barcone dove vi erano altri 320 migranti. Il padre ha chiamato telefonicamente l’Imam per un estremo saluto, poi ha dovuto abbandonarla in mare.
L’uomo, in fuga dalla guerra civile, ha una laurea in Economia. Di tutto quello che aveva con sé è riuscito a conservare appena il passaporto, sperando che con esso possa raggiungere la Germania. Anche se la tragedia della morte di sua figlia, morta e abbandonata in mezzo al Mar Mediterraneo, ha stravolto la vita sua e della famiglia.
