La disoccupazione in Italia ha raggiunto il 12,7 per cento lo scorso anno, in crescita di oltre 6 punti percentuali rispetto al 2007, ovvero prima dell’inizio della crisi. Il prossimo anno dovrebbe però scendere sotto il 12 per cento, verso la fine del 2016. È quanto sostenuto dall’Ocse.
La disoccupazione giovanile in Italia nel 2014 è cresciuta ancora di 2,7 punti percentuali rispetto al precedente anno, arrivando a toccare la elevata quota del 42,7 per cento. Si tratta di una percentuale che addirittura è più che raddoppiata a partire dal 2007, anno di inizio della recessione nel nostro paese e in Europa, quando era pari al 20,4 per cento.
Aumenta ancora in Italia anche la percentuale di lavoratori giovani in possesso soltanto di contratti precari, con un incremento dal 52,7 per cento del 2013 al 56 per cento dello scorso anno.
Nel comunicato dell’Ocse si mette in risalto che comunque il jobs act è stato senz’altro positivo, in quanto ha permesso di aumentare gli incentivi aper la creazione di nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato grazie al nuovo contratto a tutele crescenti, ed ampliando inoltre la copertura dei sussidi di disoccupazione. Dunque viene considerato un importante passo in avanti per la riduzione delle diseguaglianze di lungo periodo nel mercato del lavoro italiano. La riforma dunque del governo Renzi è stata approvata a pieni voti da parte dell’Organizzazione Internazionale.
Uno sguardo anche al salario medio in Italia che nel corso del 2014 è aumentato dello 0,8 per cento arrivando a toccare i 34.744 dollari. Il salario medio è sceso però dello 0,4 per cento rispetto al 2007.