La metà dei contribuenti in Italia dichiara da un minimo di zero euro a un massimo di 15.000 euro per un reddito medio mensile inferiore a 600 euro.
Sono appena 1,64 milioni i contribuenti italiani che dichiarano invece redditi sopra i 55.000 euro versando oltre il 32 per cento dell’Irpef nazionale. È quanto risulta dall’analisi pubblicata dal ‘Comitato Tecnico Scientifico di Itinerari previdenziali’ sul Corriere della Sera.
Dal rapporto diffuso si evince che quasi la metà degli italiani non dichiara alcun reddito. Dei 31 milioni di contribuenti che pagano le tasse, un terzo dichiara redditi fino a un ammontare di 7.500 euro all’anno, per un esborso medio di Irpef pari a 55 euro.
Ecco quanto si rileva dalle dichiarazioni Irpef dell’anno 2013. I motivi sono da ricercarsi, da un lato la crisi economica e dall’altro l’evasione fiscale.
Come anticipato, dichiarano un reddito lordo sopra 55.000 euro soltanto 1,64 milioni di contribuenti, che rappresenta il 4,01 per cento del totale, versando complessivamente il 32,6 per cento di tutta l’Irpef.
Dalla indagine si evince inoltre come circa 20 milioni di contribuenti, il 46,56 per cento del totale, ha dichiarato redditi da zero a 15.000 euro, per un reddito medio mensile pari a 600 euro. Sono ben 799.000 le persone che dichiarano un reddito nullo o negativo.
Per quanto riguarda i redditi sopra i 200.000 euro lordi all’anno, in 106 mila sono i contribuenti con redditi tra i 100.000 e i 200.000 mila euro, pari a 339.000 individui.
Da segnalare che nel 46,56 per cento a reddito zero o negativo sono anche compresi 6 milioni di pensionati che percepiscono un assegno mensile sotto i mille euro.
L’indagine del Comitato Tecnico Scientifico di Itinerari previdenziali inoltre mette in risalto che per 28 milioni di abitanti in difficoltà economica, le detrazioni possono arrivare anche fino a 300 euro l’anno, anche se sono stati pochi i contributi sociali versati al sistema di previdenza sociale.
È la fotografia dell’Italia che emerge dalle dichiarazioni Irpef del 2013.