Calcioscommesse indagate anche Salernitana, Ascoli e Benevento

Emergono nuovi particolari a seguito dell’inchiesta sul calcioscomesse avviata dalla Procura di Catanzaro. Sarebbero almeno altre cinque le partite combinate, con gare che interesserebbero altre 3 squadre, tra cui spicca la Salernitana di Lotito, promossa direttamente in serie B dopo aver vinto il girone C di Lega Pro.

Secondo quanto riportato da Repubblica.it, sarebbero dunque coinvolte la Salernitana, che ha vinto il girone C di Lega Pro e l’anno prossimo giocherà in serie B, il Benevento (stesso girone della Salernitana) e l’Ascoli (che milita nel girone B di Lega Pro). Entrambe le squadre hanno disputato i play off per l’accesso alla serie cadetta e sono state sconfitte.

È stato inoltre reso noto da fonti investigative, del ritrovamento di una serie di “pizzini” su cui venivano riportate quote, nomi di squadre e modalità di giocate. Si tratta di una serie di elementi ritrovati da parte dalla polizia nel corso delle perquisizioni effettuate per i 50 fermi disposti dalla Dda di Catanzaro per il calcioscommesse.

Oltre alle persone messe a fermo, almeno altre 27 sono indagate ma in stato di libertà. Grazie inoltre a tablet e smartphone, analizzando applicazioni quali whatsapp, sarebbero emerse ulteriori procedure per comunicare le modalità di gioco delle scommesse, in modo da evitare di concentrare importi di denaro troppe elevate sulle singole partite, evitando di destare sospetti.

Ricordiamo che gli investigatori della squadra mobile della polizia di Catanzaro e del servizio centrale operativo sono impegnati, oltre che nel capoluogo calabro, anche nelle città di Cosenza, Reggio Calabria, Bari, Napoli, Milano, Salerno, Avellino, Benevento, Brindisi, Firenze, L’Aquila, Ascoli Piceno, Monza, Vicenza, Rimini, Forlì, Ravenna, Cesena, Livorno, Pisa, Genova, Savona.

L’inchiesta relativa al nuovo scandalo sul calcioscommesse, che coinvolge moltissimi club in tutta Italia, ricordiamo che è partita grazie alle indagini della squadra Mobile di Catanzaro che ha seguito le azioni e gli interessi di Pietro Iannazzo, un esponente dell’omonima cosca di Lamezia Terme.