Sono oltre 4000 le vittime a seguito dello spaventoso terremoto in Nepal, numeri peraltro ancora provvisori. In tutto sono quattro le vittime italiane.
Renzo Benedetti e Marco Pojer sono stati travolti da una frana mentre facevano trekking a 3500 metri di altezza. È quanto raccontato dai compagni Iolanda Mattevi e Attilio D’Antoni. Per loro solo qualche ferita.
Le altre due vittime italiane sono Oskar Piazza, del Soccorso alpino del Trentino Alto Adige, e Gigliola Mancinelli, di Ancona, due dei 4 speleologi dispersi.
Si sono salvati gli altri due compagni, Giuseppe Antonini, 53 anni, di Ancona, e Giovanni Pizzorni, 52 anni, genovese.
Tutto bene per un giovane veronese e una donna bergamasca di cui si erano perse le tracce. Hanno chiamato i familiari e sono pronti a rientrare.
Il bilancio del terremoto in Nepal ha oltrepassato le 4 mila vittime, me se ne temono oltre 6mila.
Nel frattempo continuano nuove scosse, con l’ultima di magnitudo 5,1 nella stessa area colpita dal terremoto dello scorso 25 aprile. Sono state almeno 45 le scosse con un magnitudo superiore a 4,5 dopo il fortissimo terremoto da 7,8 gradi.
Una scossa di magnitudo 5,2 e’ stata registrata oggi in India alla frontiera con il Bangladesh.
L’Italia ha stanziato centinaia di migliaia di euro per l’emergenza in Nepal, secondo quanto dichiarato dal ministro Gentiloni:”Con il passare dei giorni vedremo se ci sono le condizioni per operazioni di recupero dei beni culturali. Ora bisogna occuparsi soprattutto dei dispersi, dei feriti e degli italiani che sono bloccati e non riescono a ripartire”.
Migliaia gli sfollati, con il timore sempre più concreto del diffondersi di malattie per mancanza di servizi igienici. L’aeroporto è stato preso di assalto da decine di turisti stranieri desiderosi di rientrare.
La Conferenza Episcopale Italiana ha deciso lo stanziamento di 3 milioni di euro. Oltre 200 gli alpinisti bloccati sul monte Everest a seguito delle valanghe causate dal terremoto.