È uno dei personaggi più noti della storia politica e imprenditoriale di Roma e di tutto il basso Lazio. È Giuseppe Ciarrapico, già senatore del PDL, amministratore di Fiuggi Terme e presidente della Roma tra ’91 e ’93. Ora l’ex editore è stato condannato a tre anni di carcere per provento illecito.
Secondo i giudici l’editore della Nuova Editoriale Oggi e della Editoriale Ciociaria Oggi ha indebitamente conseguito fino al 2010 circa 20 milioni di euro in sovvenzioni pubbliche dal Dipartimento per l’editoria. In pratica, una truffa ai danni del Consiglio dei Ministri: Ciarrapico ha ottenuto per anni fondi destinati all’editoria, ma non ne aveva alcun diritto.
Ciarrapico era stato inizialmente rinviato a giudizio insieme al figlio Tullio per la maxitruffa alla presidenza del Consiglio dei ministri. I pm sono riusciti a mostrare i metodi con cui Ciarrapico faceva figurare «artatamente» che le due società amministratrici degli otto giornali locali da lui controllati avevano gestioni separate, «attestando falsamente» che il loro capitale sociale era controllato da cooperati.
A Giovanni De Sanctis, ritenuto dalla procura rappresentante della Print Management e della Polaris srl, società del gruppo Ciarrapico, è stata inflitta la pena di un anno e sette e mesi di reclusione per avere, in concorso con il patron del gruppo editoriale, evaso le imposte indicando nelle dichiarazioni annuali del 2004 e del 2006 elementi passivi fittizi e citando documenti per operazioni inesistenti.
Il giudice Roberto Ranazzi ha invece assolto dalla stessa accusa Tullio Ciarrapico, figlio di Giuseppe, ritenuto soggetto di riferimento nella gestione e nell’organizzazione dell’attività editoriale, e due segretarie del gruppo, Cristina Tirabassi e Stefania Mastrantonio, inizialmente accusate di favoreggiamento reale per aver aiutato Ciarrapico a «eludere le investigazioni dall’autorità giudiziaria».