Un’auto su tre viene immatricolata nel corso degli ultimi tre giorni del mese. Non può essere solo un caso o una mania dei consumatori. Questa tendenza è spiegata dalla necessità delle concessionarie di rientrare nei numeri di vendita richiesti dalla casa madre. Per questa ragione, i rivenditori acquistano le macchine a proprio nome, facendole legalmente figurare come autovetture effettivamente vendute. È in questa categoria che rientrano le auto a km 0.
Come accade per il nuovo, gli acquirenti preferiscono dotarsi di un’autovettura di una data casa automobilistica piuttosto che di un’altra. In lizza alle preferite ritroviamo le auto FIAT. Una vera e propria invasione dei piazzali, con oltre 16mila auto a km 0 sparse per tutto il territorio italiano, appartenenti al Gruppo FCA. Molto più esiguo il numero di auto di questa categoria offerto dalle concessionarie Volkswagen, che si piazzano al secondo posto con un modesto ma significativo 40%.
Un altro dato interessante riguarda la densità sul territorio di auto a km 0. I due terzi della categoria si trova al Nord. Questo andamento si può interpretare in diversi modi. Da un lato, potrebbe essere il segnale che le auto a km 0 sono maggiormente apprezzate in altre aree del nostro paese, così come la richiesta da parte delle case automobilistiche potrebbe essere maggiore per una concessionaria rispetto a un’altra.
Tuttavia, i dati raccolti in base agli annunci pubblicati online rappresentano una proiezione estremamente relativa rispetto alla reale offerta di auto a km 0. Facciamo un esempio. Un determinato rivenditore ha a disposizione 50 Fiat Panda a km 0. Queste automobili presentano tutte le medesime caratteristiche, compreso il colore della livrea. Il rivenditore in questione pubblica un solo annuncio, per cui non sapremo mai – o perlomeno appare molto difficile – il numero esatto delle auto a km 0 disponibili in un dato momento.