Una volta era “clamoroso al Cibali”, quest’oggi potremmo dire “clamoroso al Tardini”. Si, perché ciò che è accaduto nel primo anticipo della 30^ giornata di Serie A sembra avere dell’incredibile: la Juventus capolista viene messa KO da un Parma con un piede e mezzo in serie B, ma assolutamente coriaceo e propositivo contro i primi della classe. Finisce 1-0 per gli uomini di Roberto Donadoni che, malgrado tutte le vicende societarie, stanno onorando al meglio la stagione.
Si intuisce subito come nei pensieri della Vecchia Signora ci sia la partita di Champions League contro il Monaco: Massimiliano Allegri imbottisce l’undici titolare di seconde linee (fuori Tevex e Morata) e le motivazioni, vuoi anche per il vantaggio netto sugli inseguitori, sembrano essere tutt’altro che alte.
Dall’altra parte troviamo un Parma reduce dal pareggio con l’Inter e dalla vittoria contro l’Udinese e intenzionato a continuare la sua striscia positiva per alimentare la flebile speranza di salvezza.
La partita vede toni molto blandi da entrambe le parti: i gialloblu si chiudono bene in difesa, ma la Juventus fa fatica a trovare iniziative in grado di scardinare il muro avversario. Bisogna attendere il quarto d’ ora per vedere la prima azione a firma di Pereyra, che con un destro a giro costringe Mirante a mettere in corner. Risponde il Parma poco dopo con una ripartenza: palla in verticale di Nocerino per Belfodil, che tira, ma trova Storari. L’occasione ghiotta per gli ospiti si ha su calcio di punizione firmato da Marchisio, che pesca di testa Vidal, ma Mirante si fa trovare ancora pronto.
Un primo tempo che, tutto sommato, offre poco spettacolo ed un secondo tempo che, dopo un quarto d’ora di gioco, regala il gol al Parma: su una ripartenza, Chiellini perde l’uomo e Mauri col piatto sinistro porta in vantaggio i padroni di casa: è 1-0.
Allegri prova a correre ai ripari: fuori Pereyra per Morata, Sturaro per Pepe e Coman per Vitale, ma le cose non cambiano: il ritmo dei campioni d’Italia è blando e non può impensierire gli avversari, che hanno in Cassani, Lila e Prestia (al posto rispettivamente di Santacroce, Mauri e Belfodil) forse fresche per resistere.
E la resistenza c’è: la Juventus non riesce a trovare il goal del pareggio e subisce la seconda sconfitta stagionale, dopo sei vittorie consecutive. Ora testa alla Champions, ma la brutta figura rimediata al Tardini – con tutti i meriti degli uomini di Roberto Donadoni – non è un bel segnale per i bianconeri.