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Nei primi due mesi dell’anno sono cresciuti i nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato del 20,7 per cento ed è aumentata la quota di lavoro stabile passando dal 37,1 per cento al 41,6 per cento sul totale.
Complessivamente il numero di attivazioni dei contratti rimane comunque pressochè stabile rispetto ai primi due mesi del 2014. È quanto emerge dai dati diffusi dall’Inps.
Secondo il rapporto dell’istituto di previdenza risultano anche ferme le retribuzioni nei nuovi contratti a tempo determinato.
Entrando in dettaglio, nel corso dei primi due mesi del 2015, i nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato siglati nel nostro paese sono stati pari a 307.582, ovvero il 20,7 per cento in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Prendendo in considerazione anche le conversioni a tempo indeterminato di rapporti a termine e gli apprendisti divenuti lavoratori a tempo indeterminato, complessivamente sono 403.386 i nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato rilevati dall’Inps nei primi due mesi del 2015, con una crescita del 12,3 per cento.
Dai dati diffusi dalll’istituto di previdenza ne deriva che la quota totale dei nuovi rapporti di lavoro stabili è cresciuta dal 37,1 per cento del primo bimestre 2014 al 41,6 per cento dell’analogo periodo del 2015.
Da segnalare comunque che siamo ancora sotto il livello del 2013, quando il lavoro stabile toccava il 43,85 per cento del totale.
Per quanto riguarda le assunzioni a termine si è registrata una flessione del 7 per cento come anche per l’apprendistato, pari all’11,3 per cento, sempre con riferimento ai primi due mesi dell’anno. Complessivamente il totale delle attivazioni dei rapporti di lavoro è comunque quasi identico in termini di numero rispetto al primo bimestre del 2014, pari esattamente a 968mila unità, ovvero soltanto 13 contratti in più.
Infine occupiamoci del capitolo delle retribuzioni: 1.845 euro è la retribuzione media teorica lorda dei contratti a tempo indeterminato, con una crescita dell’1,4 per cento rispetto al 2014.
