La Treccani in mostra. Al Complesso del Vittoriano, fino al 24 maggio, l’Istituto di cultura tra i più famosi in Italia e nel mondo festeggia i novant’anni di attività con la mostra intitolata “Treccani. 1925-2015. La cultura degli italiani”.
L’evento celebra appunto la quasi secolare storia dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, nato il 18 febbraio 1925, su iniziativa dell’industriale tessile e senatore Giovanni Treccani, con l’ambizioso progetto di contribuire in modo determinante alla crescita culturale italiana.
Di lì a qualche anno sarebbe nata l’Enciclopedia Treccani, un’autentica autorità in fatto di ricerca e di studio quotidiano.
In mostra saranno visibili diversi importanti documenti sulla nascita del progetto Treccani: dalle primissime bozze di preventivo, per calcolare quanto poteva costare un’impresa tanto imponente, alle foto del primo Padiglione di vendita alla Fiera di Milano, sino alle preziose pubblicazioni d’Arte, punta di diamante dell’ultimo decennio.
Un viaggio nell’universo Treccani, che fa capire come l’Istituto – e l’Enciclopedia – abbiano scandito, riscoperto o anche anticipato i grandi cambiamenti del paese.
Curato da Loreta Lucchetti, responsabile dei Libri di pregio dell’Istituto, Alberto Melloni, direttore della Fondazione per le Scienze religiose Giovanni XXII di Bologna, e Marco Pizzo, direttore del Museo Centrale del Risorgimento, il percorso corre sul doppio binario della Storia e dell’Enciclopedia, tra documenti autografi, oggetti, immagini, filmati dalle Teche Rai e dell’Istituto Luce, bozzetti e, ovviamente, 90 anni di pubblicazioni.
Si scoprono anche i tanti illustri esperti che hanno collaborato a scrivere le famigerate voci, dal contratto per la stesura di ”Atomo” firmato da Enrico Fermi, agli appunti di Benito Mussolini su ”Fascismo” e poi l’autografo della voce ”Umberto Boccioni” di Filippo Tommaso Marinetti.
«Tutti passibili di revisioni e correzioni – precisa Melloni – Come è accaduto per David Ben Gurion alla voce Sionismo».
L’Enciclopedia della Treccani, secondo gli organizzatori, ha infatti avuto sempre dalla sua l’assoluto rigore scientifico e l’abilità nello scegliere sempre grandi esperti, prima ancora che diventassero i nomi celebri che abbiamo conosciuto tutti.
L’elenco va da Levi Strauss alla compianta Rita Levi Montalcini, che negli anni ’90 per l’Enciclopedia delle Scienze formò una squadra con sei futuri premi Nobel.
Un Istituto sempre all’avanguardia nel campo del sapere, e che ha intenzione di continuare a lavorare anche in futuro: il portale online contiene oltre 5 miliardi di segni e un’utenza media di 400mila visualizzazioni al giorno.
Con l’obiettivo di diffondere ancora di più il sapere, tenendo fede alla storica frase di Giovanni Gentile: «Un’enciclopedia non è un libro scritto da una sola persona. E neppure una biblioteca. Ha della biblioteca la molteplicità, anzi l’universalità della materia e degli autori, ma deve avere in qualche modo anche l’unità del libro».