La Corte di Cassazione, dopo oltre dieci ore di camera di consiglio, ha assolto gli imputati Raffaele Sollecito e Amanda Knox: non hanno ucciso Meredith.
I due giovani assolti per insufficienza di prove.
Raffaele Sollecito, che ha atteso la sentenza nella sua casa di Bisceglie, ha commentato: “Sono immensamente felice, torno a riprendermi la mia vita”. Da Seattle Amanda Knox, attraverso i suoi avvocati Luciano Ghirga e Carlo Dalla Vedova, ha dichiarato “Sono enormemente sollevata e grata per la decisione della Cassazione italiana”.
Arline Kercher, la madre di Meredith Kercher, invece ha ammesso di essere rimasta molto “sorpresa e scioccata”.
L’omicidio di Meredith Kercher si è pertanto chiusa con la condanna del solo Rudy Guede a 16 anni di reclusione.
Sollecito e la Knox hanno sempre negato di essere stati nella villetta la sera dell’omicidio. Per gli inquirenti invece le tracce di Dna, le impronte e le testimonianze raccolte erano dirette a sostenere che i due giovani erano presenti nell’abitazione mentre Meredith veniva uccisa. Un omicidio con movente a sfondo sessuale.
È quindi seguito l’arresto e la condanna in primo grado dei due giovani, per poi essere assolti dai giudici d’appello di Perugia e pertanto di nuovo liberi. Una sentenza annullata dalla Cassazione e nuovamente trasformata con una successiva condanna in appello.
Per i giudici di Firenze era stata proprio la Knox a colpire Meredith e da Sollecito nel corso di una lite alla quale prese parte anche l’ivoriano Guede. Una ricostruzione dei fatti che però è stata respinta dalla Cassazione, assolvendo i due giovani definitivamente dall’accusa di omicidio.
Assolti pertanto per non aver commesso il fatto. Dopo quasi 8 anni e 5 dibattimenti si scrive la parola fine al processo per l’omicidio di Meredith Kercher. Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono innocenti. L’assassino è l’ivoriano Rudi Guede, condannato a 16 anni con rito abbreviato.