Molto duro il Vaticano sulla vicenda di Brittany Maynard, la ragazza di 29 anni che giovedì scorso si è tolta la vita ed a cui a gennaio era stato diagnosticato un cancro al cervello.
La giovane aveva deciso di assumere farmaci letali nella sua casa di Portland e così evitare la sofferenza di una malattia che l’avrebbe portata alla morte.
Una vicenda che ha commosso il mondo intero, con la ragazza che in un video precedente alla sua morte spiegava le ragioni che l’avrebbero portato a compiere un simile gesto.
Si esprime con durezza il presidente della pontificia accademia per la Vita, monsignor Carrasco de Paula, che non ha usato mezzi termini per sottolineare che il suicidio assistito è “un’assurdità in quanto la dignità è un’altra cosa che mettere fine alla propria vita. Non giudichiamo le persone ma il gesto in sé è da condannare”.
Monsignor Carrasco ha espresso il suo pensiero a tal proposito:
“Il gesto di Brittany Maynard è in sé da condannare, ma quello che è successo nella coscienza noi non lo sappiamo. Noi scegliamo sempre cercando il bene, il guaio è quando sbagliamo. La coscienza è come un santuario in cui non si può entrare. Ma riflettiamo sul fatto che se un giorno si portasse a termine il progetto per cui tutti i malati si tolgono la vita, questi sarebbero abbandonati completamente: il pericolo è incombente perché la società non vuole pagare i costi della malattia e questa rischia di divenire la soluzione”.
Carrasco de Paula ha inoltre aggiunto:
“Questa donna lo ha fatto pensando di morire dignitosamente, ma è qui l’errore, suicidarsi non è una cosa buona, è una cosa cattiva perché è dire no alla propria vita e a tutto ciò che significa rispetto alla nostra missione nel mondo e verso le persone che si hanno vicino”.