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Sciopero benzinai: Ecco i motivi dello sciopero e quanto dura -12/13/14 Dicembre

Sciopero benzinai: Ecco i motivi dello sciopero e quanto dura -12/13/14 Dicembre

Non si accenna a placare l’ondata di protesta che coinvolge in queste ore tutti i benzinai d’Italia. Lo sciopero proclamato alcuni giorni fa è stato posto in essere, e senza disattendere le attese è stato confermato. Lo sciopero nazionale dei benzinai dunque è tutt’ora in corso e sta creando non pochi problemi ai cittadini della penisola. Data e ora inizio e scadenza dello sciopero dei benzinai: Lo sciopero è iniziato ieri sera, 11 dicembre 2012 a partire dalle ore 19:00 e terminerà soltanto il prossimo venerdì 14 dicembre 2012 alle ore 07:00. Soltanto in quel preciso momento i benzinai torneranno ad essere attivo.

Nel frattempo, immancabili i disagi non solo per gli automobilisti ma anche per tutti i trasportatori; ricordiamo che in Italia gran parte delle merci viaggia “su gomma”. L’Italia è uno dei Paesi dell’Euro Zona che sfrutta meno il trasporto merci ferroviario. Unica nota positiva di questa settimana di mobilitazione da parte dei gestori delle pompe di benzina italiane, è dettata dal rinvio dello sciopero nazionale dei mezzi di trasporto che era previsto per venerdì 14 dicembre; sarebbe stato come “suicidarsi in strada” hanno commentato in alcune emittenti locali diversi automobilisti intervistati sulla possibilità di un doppio sciopero benzinai/mezzi di trasporto.

Ma qual’è l’esatto motivo per il quale i benzinai stanno scioperando in queste ore? Prima di porre in essere le motivazioni sullo stesso è bene specificare che prima d’esser confermato, i gestori hanno tentato un dialogo tra le parti senza però uscire nell’intento. I gestori chiedono in prima istanza ai petrolieri di fare in modo che l’attuale crisi strutturale, organizzativa e di distribuzione del carburante in Italia migliori; le piccole imprese di distribuzione in Italia soffrono molto a seguito della mancanza dei precedenti punti, ed invocano l’aiuto dello Stato come garante dei loro diritti. Sino ad ora lo Stato ha fatto “orecchie da mercante”, o quasi. Prima di questo sciopero è stato tentanto un avvicinamento tra le parti, ma non sono state poste le basi per nuovi accordi.

Stando a diverse fonti sindacali, pare che i petrolieri abbiano “chiuso la porta in faccia” ai sindacati e ai principali esponenti delle catene di distribuzione del carburante in Italia, diversamente da quanto avevano promesso lo scorso 27 luglio. Onori a carico delle catene di distribuzione nazionali, utilizzo delle carte di credito e rinnovi contrattuali, sono i tre principali fattori che i benzinai italiani da tempo lamentano ai petrolieri, ma che almeno ad oggi nulla è stato fatto. Ed intanto, come sempre accade, ad avere la peggio sono gli automobilisti italiani, che soffrono in prima persona dei forti disagi a seguito di questo lungo sciopero nel periodo di pre-festività natalizie.

Nei giorni scorsi lo Stato (Ministero dello Sviluppo Economico – Sottoseretario Claudio De Vincenti) ha tentato di far riavvicinare le parti, programmando un tavolo al quale hanno preso parte i petrolieri e i sindacati dei gestori Fegica Cisl, Figisc Confcommercio e Faib Confesercenti, ma come pocanzi specificato gli esiti non sono stati quelli sperati. Ed intanto si prospettano ancora decine d’ore di tribolazioni per gli automobilisti e trasportatori italiani. Proprio grazie allo sciopero!

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