Il Premio Nobel per la letteratura, ambitissimo riconoscimento, è stato assegnato quest’anno allo scrittore Patrick Modiano. Ma quanti di noi possono dire di conoscere a fondo l’autore? Ecco allora delle notizie che possano svelarcene il vissuto e la poetica.
Patrick Modiano non ama concedersi ai giornalisti o ai riflettori; chi vuole conoscerlo deve “leggerlo” attraverso i suoi libri, l’unico strumento che ci ha concesso per conoscerne i pensieri. L’autore è figlio della guerra, nacque infatti nel 1945, e assomma in sé varie culture.
Egli è un ebreo italiano, ma le circostanze storiche e le scelte della famiglia ne hanno fatto un cittadino francese. Patrick Modiano, come alcuni grossi autori del nostro ‘900, è portatore di istanze culturali ibride, non fossilizzate nei canoni di una precisa nazionalità.
La sua carriera letteraria somiglia quasi ad un romanzo. Non è che un adolescente quando entra per la prima volta in contatto con l’editore Gallimard. Da quel momento Patrick Modiano riconosce con certezza la sua strada; la scrittura creativa, la letteratura.
Pubblica il primo romanzo già nel 1967 quand’è ancora poco più che un ragazzino. Il suo “La place de l’Etoile” gli vale l’accesso al mondo della letteratura che conta; da lì a pochi anni i premi arrivano con la stessa velocità con cui la penna di Modiano sforna successi.
Al centro della poetica del premio Nobel per la letteratura c’è la riflessione sull’identità il cui corollario non può che essere la ricerca e la definizione di sé stessi. Probabilmente l’attenzione di Modiano a questo tema deriva dall’età in cui ha iniziato la sua carriera.
Ovviamente nel tempo il concetto di identità e la percezione di sé è mutata, maturando con l’autore. Altri leitmotiv della poetica di Patrick Modiano sono senza dubbio il tempo e la memoria, indissolubilmente intrecciati al destino individuale e del mondo.