Continuano senza sosta le denunce per i problemi legati al sovraffollamento carceri: la carenza di strutture carcerarie adeguate costringe sia i carcerati che i lavoratori impiegati al loro interno a vivere circostanze di disagio, un disagio che a volte tocca dei livelli estremi.
Ad esempio nello scorso fine settimana alcuni esponenti del partito Radicale hanno fatto una visita a sorpresa al carcere di Arienzo (in provincia di Caserta), riferendo che il numero dei reclusi era 89, quando la capienza massima è di 52 persone. In questo tipo di situazioni è inevitabile che i detenuti si trovino in condizioni incivili e ingiuste.
I numeri sono confermati anche dai dati che proprio i Radicali hanno richiesto al Ministero della Giustizia: dalle stime risulta che il sovraffollamento delle carceri ha una media su tutti gli istituti di sicurezza italiani del 119% , ma ci sono strutture in cui si supera anche il 200%.
Il presidente del Seppe Capece continua a denunciare gli episodi negativi causati dal sovraffollamento carceri e prendendo ad esempio gli istituti della Basilicata segnala che ogni quattro giorni si verifica un incidente (dalle risse ai tentati suicidi). Per i poliziotti il lavovo all’interno delle carceri è diventato stressante, pericoloso e insostenibile.
Ieri i vertici del sindacato hanno incontrato il premier Renzi che ha promesso il suo impegno per permettere lo sblocco degli stipendi delle forze di polizia, ma Capece continua a sottolineare la necessità di una profonda rivoluzione strutturale dell’intero sistema carcerario e che se la situazione con è ancora completamente degenerato il merito è solo del corpo della Polizia Penitenziaria.
Intanto la Commissione Giustizia al Senato attende che il ministro Andrea Orlando comunichi i dati dell’impatto che lo svuotacarceri 2014 ha avuto sul problema del sovraffollamento carceri.
Il Ministro ha comunque espresso soddisfazione per la ripresa dell’esame dei quattro disegni di legge su amnistia e indulto, rimarcando il buon lavoro svolto dal Parlamento su questo argomento nonostante un clima di populismo e giustizialismo politico che alcuni soggetti hanno sfruttato per condizionare l’opinione pubblica.