Crisi per Michele Santoro e Servizio Pubblico, boom di Che Dio ci aiuti

Il noto talk show di Michele Santoro, Servizio Pubblico, sembrerebbe attraversare una crisi degli indici di gradimento. Lo stesso non si può dire per le fiction  e soprattutto per “Che Dio ci aiuti“, la serie boom di ascolti con Elena Sofia Ricci e Valeria Fabrizi.

Sarà che gli italiani non credono più alla politica, sarà che la formula del talk show è in parte superata, ma Michele Santoro ed il suo Servizio Pubblico di questi tempi non riscuotono molto successo. La crisi del format era già evidente agli esordi della stagione.

Se la scorsa settimana lo share del programma si attestava infatti su un modesto 5.78%, l’ultima puntata ha visto un ulteriore crollo degli ascolti. La crisi, oltre che ad un palinsesto poco favorevole (Che Dio ci aiuti, Benvenuti al Nord, Champions League) dipende da vari fattori.

Non è un caso che trasmissioni simili nella formula e nel contenuto (Ballarò su tutti) stiano attraversando la medesima crisi di Servizio Pubblico. Probabilmente gli spettatori, dato l’attuale contesto sociale, politico ed economico, cercano nella TV un po’ di svago.

E’ forse questo il segreto delle fiction? Probabile. Come ogni giovedì (almeno da qualche settimana in qua), gli indici di gradimento sembrano dare ragione soltanto a “Mamma Rai” e alle consorelle del convento più amato d’Italia, le quali non conoscono crisi d’ascolto.

Non a caso la fiction “Che Dio ci aiuti“, tutt’altro che in crisi, è stata apprezzata da 6 milioni di utenti, a fronte dei 1,169.000 affezionati telespettatori di Santoro. Tali dati, se confrontati con quelli registrati dal diretto concorrente “Benvenuti al Nord” sono parecchio significativi.

L’esilarante pellicola di Siani, Bisio e Finocchiaro ha riscosso quasi 4 milioni di consensi, ma, bisogna specificarlo, non era una prima visione. Sembra evidente che le reti concorrenti della Rai debbano in qualche modo migliorare il loro palinsesto per vincere la sfida del giovedì.