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La morte sospetta, dell’orsa Deniza ha sconvolto persone attente alla causa dell’ambiente, ma anche i membri di molti enti, statali e non, volti alla tutela della natura. L’Italia ha subito in mattinata una denuncia da parte della Commissione Europea riunita a Bruxelles.
Tali provvedimenti deriverebbero in particolare dall’infrazione di alcuni principi basilari che sancirebbero in Europa il comportamento da tenere in rapporto alla natura e all’ambiente. Chi ha ucciso Deniza è venuto meno agli ideali di ripopolamento faunistico della zona di Trento.
Tale progetto, perseguito da grossi enti naturalistici, è ovviamente costato parecchio, tanto in termini economici quanto da altri punti di vista. La morte dell’orsa Deniza lascerebbe poi rilevare delle irregolarità nelle politiche di conservazione e tutela dei vari habitat naturali.
Oggetto della denuncia non sarebbe solo l’assassino materiale di Deniza, ma addirittura l’intera amministrazione del Comune di Trento. A promuovere la segnalazione a Bruxelles sarebbe stata una delle esponenti di spicco del partito europeo dei Verdi; l’onorevole Monica Frassoni.
Ad aggravare poi la posizione dell’amministrazione di Trento, sarebbe anche la riscossione di fondi europei destinati proprio, ironia della sorte, alla protezione del paesaggio naturale e degli animali che, come Deniza, lo popolano. La questione non è più solo etica ma anche legale.
La denuncia, presentata alla Commissione Europea, sarebbe addirittura rivolta anche al Ministero dell’Ambiente, reo di aver trattato la questione con troppa leggerezza. Le colpe di Deniza, ricordiamolo, erano tutte discutibili e dettate semmai dall’obbedienza ad istinti naturali.
L’orsa avrebbe difeso i suoi cuccioli da un uomo che si aggirava, forse senza rendersene conto, nei pressi della loro tana. Per questo Deniza ha aggredito l’incauto passante. Inoltre di tanto in tanto era solita arrivare nei pressi delle vicine fattorie per procurare del cibo per sé ed i suoi figli.
